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ROMA – In casa i Carabinieri le avevano trovato monete antiche e pregiate, dal valore di circa 40 mila euro, appartenenti al nonno del suo ex fidanzato. Un pezzo di storia che era misteriosamente sparito dalla cassaforte di un’abitazione di Raiano. Per il reato di ricettazione una 35 enne di Pratola Peligna, domiciliata in Molise, è stata condannata alla pena definitiva di un anno e otto mesi di reclusione, alla multa da 600 euro e al pagamento delle spese processuali. La Corte di Cassazione, chiamata in causa dal suo avvocato, Alberto Paolini, ha rigettato il ricorso depositato e ha scritto la parola fine sulla vicenda giudiziaria che risale al 2013, esattamente dieci anni fa, quando un giovane di Raiano, dopo aver appreso che al nonno mancavano quelle monete di valore che risalgono addirittura al Regno d’Italia, ha denunciato tutto ai Carabinieri della locale stazione, indicando pure la casa della sua ex come possibile luogo di conservazione del pregiato denaro. Si tratta di un vero e proprio tesoro di numismatica che comprendeva, tra le altre cose, le lire di Napoleone Imperatore del 1808, quelle della Repubblica Veneta del 1848, i ducati in oro di Francesco Giuseppe. E ancora sterline in oro, monete canadesi in argento e gioielli. I militari avevano quindi effettuato una perquisizione domiciliare a casa della 35 enne, che nel frattempo aveva lasciato Pratola Peligna, rinvenendo monete e gioielli, oggetto di furto. La giovane era stata quindi deferita per ricettazione, accusa che ha sempre respinto, sostenendo che si trattava solo di un deposito temporaneo della merce. Una versione che non ha retto nei gradi di giudizio. Il Tribunale la condannò nel 2019 a due anni di reclusione. La pena fu ridotta in appello a un anno e otto mesi. Con il rigetto del ricorso in Cassazione, la sentenza dei giudici aquilani è diventata recentemente esecutiva tant’è che la 35 enne sta scontando la pena con gli affidamenti.

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