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SULMONA – Tre persone sono rimaste intossicate in Valle Peligna dopo aver ingerito funghi ricevuti in regalo, e per loro si è reso necessario il ricovero presso l’ospedale di Sulmona. I residui di funghi consumati sono stati inviati dal Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della Asl 1 al Centro Micologico Regionale dell’Arta Abruzzo che ha sede presso il Distretto Provinciale di L’Aquila, che si occupa delle intossicazioni fungine. A renderlo noto è il direttore del Distretto Provinciale Arta dell’Aquila, Virginia Lena. Stando alle prime informazioni l’episodio risalirebbe a domenica. Si tratterebbe di una famiglia che dopo aver ingerito i funghi è stata trattenuta pera una notte del nosocomio peligno con dolori di stomaco e senso di nausea. Presso il Centro Micologico dell’Arta sono state eseguite le analisi volte ad evidenziare la tossicità delle specie raccolte e consumate. Si tratta di una specie conosciuta in diverse zone dell’Abruzzo come ‘Orcella’ e in altre parti d’Italia come ‘Nebbione’. Trattasi di un fungo che non rientra nell’elenco delle specie ammesse al consumo da parte del Ministero della Salute, anche se veniva consumato impunemente nel territorio fino a qualche anno fa. “Le raccomandazioni – spiegano dall’Arta – troppo spesso ignorate, non sono mai troppe. Non hanno alcun significato le ‘prove’ di tossicità fatte in casa né quelle fatte sugli animali: l’unica certezza sulla commestibilità viene solo dalla conoscenza. È necessario quindi far controllare i funghi raccolti presso gli Ispettorati Micologici dei Dipartimenti di Igiene delle Asl ed evitare il fai da te”.

A.D.A.

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