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SULMONA – Il rientro sul posto di lavoro era previsto in questi giorni e solo per uno scrupolo personale ha voluto ripetere il tampone prima di reinserirsi a pieno regime nel contesto lavorativo. Ma il riscontro scientifico del test le ha fatto fare l’amara scoperta. E’ risultata di nuovo positiva al virus una operatrice sanitaria della clinica San Raffaele di Sulmona che aveva negativizzato nelle scorse settimane. La notizia è piombata come un fulmine al ciel sereno e conferma l’imprevedibilità del Covid-19 che, talvolta, ribalta schemi e percorsi standard. La donna aveva contratto il virus nel mese di marzo per essere poi ricoverata in ospedale e in una struttura della Asl dove trascorse i giorni della convalescenza fino al doppio tampone negativo, traguardo che certificò la completa guarigione dal virus. Tornata a casa ha completato il ciclo di quarantena obbligatoria. Poi lo scrupolo, una sorta di presentimento, che purtroppo si è rivelato fondato. Nei giorni scorsi, prima di tornare al lavoro, la donna si è voluta assicurare che tutto fosse apposto. Ha ripetuto il tampone con i medici dell’unità speciale di continuità assistenziale (Usca). Esito positivo. Un colpo al cuore. Per l’operatrice sanitaria si prospetta quindi un altro periodo, si spera breve, di quarantena domiciliare. Nei prossimi giorni ripeterà il tampone per capire cosa sia successo. Perché è difficile trovare una logica con questo “nemico invisibile”. Intanto la Asl ha allertato i soggetti  entrati in contatto con la donna negli ultimi giorni per il monitoraggio sanitario. Si tratta quindi di un fuori programma ma non di un nuovo caso Covid anche se la vicenda in questione conferma che non bisogna mai abbassare la guardia.

Andrea D’Aurelio

 

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