SULMONA – Le indagate si costituiscono nel giudizio civile. Sarà effettuato un sopralluogo del giudice e del Pm a casa della 90 enne di Pratola Peligna, persona offesa nel procedimento penale che vede sotto inchiesta cinque persone per circonvenzione d’incapace. Due di queste, affine di terzo grado, si sono costituite questa mattina davanti al giudice civile che doveva omologare la nomina dell’amministratore di sostegno. Ne consegue che, viste le precarie condizioni di salute dell’anziana che aveva nominato amministratore una vicina di casa, i magistrati dovranno recarsi nell’abitazione della 90 enne per assumere tutte le decisioni del caso e sciogliere la riserva. La vicenda è quella balzata alle cronache recentemente. Secondo l’accusa costruita nel filone penale dell’inchiesta, l’anziana sarebbe stata circuita dai suoi cinque nipoti e parenti, finiti sotto la lente della magistratura che aveva aperto un fascicolo a seguito della denuncia-querela depositata dall’erede universale. La nomina, suggellata davanti ad un notaio, risale all’ottobre 2021. Dal giorno del trasferimento dei risparmi presso un istituto di credito, dove lavora uno degli indagati, i nipoti sarebbero passati all’incasso. Sarebbe stata l’anziana, secondo quanto denunciato in querela, a fuggire dall’abitazione dei congiunti per far ritorno a casa dell’erede, in preda al panico, riferendo di soldi che avrebbe prestato ad uno dei nipoti, su espressa richiesta. Quella sera la stessa avrebbe riferito ai Carabinieri di voler restare con la vicina di casa e di voler essere lasciata in pace dai parenti. La Procura della Repubblica ha iscritto cinque persone sul registro degli indagati e ha chiesto ed ottenuto l’incidente probatorio per cristallizzare il quadro delle accuse. Nel corso dell’esame sarebbe emerso l’affievolimento della capacità di intendere e volere della donna ma, per questioni procedurali, il giudice per le indagini preliminari si è riservato al riguardo. Il prossimo 14 settembre l’esame riprenderà con la nomina di un nuovo perito. Ma c’è di più. L’erede universale avrebbe integrato la querela, chiedendo alla Procura di accertare l’ipotesi di omissione di controllo da parte della banca dove erano stati trasferiti i risparmi in qualità di soggetto giuridico. Circostanza smentita dall’istituto di credito che avrebbe, di sua iniziativa, inoltrato gli atti in Tribunale ed “in effetti la banca è totalmente estranea ai fatti. Nel frattempo si è aperto il filone civile della vicenda giudiziaria. Due delle nipoti indagate si sono opposte alla nomina dell’amministratore. Ora giudice e magistrato, per decidere sul caso, dovranno andare a casa dell’anziana. Dovranno inoltre pronunciarsi sulla legittimità della costituzione in giudizio delle nipoti, essendo affini di terzo grado.