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SULMONA – I grandi fuochi pirotecnici, emozionanti e sontuosi, hanno chiuso in tarda serata i festeggiamenti in onore di San Panfilo, patrono della città di Sulmona e della diocesi di Sulmona-Valva. Un santo da riscoprire, nel senso letterale del termine, per recuperare quell’attaccamento viscerale alla ricorrenza che si respirava in altri tempi quando i sulmonesi sospendevano ogni faccenda quotidiana per gli imperdibili festeggiamenti. Dall’irrinunciabile passeggiata tra i banchi della fiera al ritrovo nel circolo della Villa Comunale dove si trascorrevano ore ed ore pur di sentirsi più sulmonesi e più comunità. Tempi lontani direbbe qualcuno. La rimodulazione della festa, voluta dall’autorità ecclesiale negli anni passati, continua ad incidere sul sentiment popolare anche se in zona cesarini il “miracolo” si è avverato. Tanta gente ha affollato piazze e quartieri nella serata di ieri, approfittando del clima primaverile. Un’affluenza più che buona che sovverte ogni previsione. Merito anche del comitato parrocchiale della Basilica Cattedrale che ha saputo accorciare le distanze e da qualche anno ha ridato colore e calore alla festa, nonostante la risposta non proprio massiccia dei sulmonesi in termini di contributi economici. Dalla banda che ha fatto il giro del centro storico al comico che ieri sera ha strappato qualche risata fino ai grandiosi fuochi. Non una festa da capogiro ma quanto basta per rimettere insieme i pezzi di una comunità. Prove di rilancio tra nostalgia e ricordi. Peccato per il vulnus istituzionale, notato anche dall’uomo di strada, nel corso del corteo processionale che ha attraversato le strade del centro. Nessuna fascia tricolore in processione (in Chiesa affidata all’assessore D’Andrea) che, per regolamento, può essere indossata solo dal sindaco o dal vice come rappresentanza dell’ente. Spiccavano i colori della città con la fascia del Presidente del Consiglio. A fare da cornice la presenza compatta dall’esecutivo comunale. Grande assente il tricolore. Per il santo patrono, a detta dei più attenti e devoti, andava mostrato.

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