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Il 24 maggio Alessandro, un bambino di 12 anni, ha trascorso la giornata con la sua famiglia nelle Dolomiti. Improvvisamente un orso bruno apparve dai cespugli. Massima cautela. Il ragazzino, con i nervi d’acciaio, camminava molto lentamente mentre teneva l’orso di spalle. Il piccolo non riesce a trattenersi e per pochi istanti si gira a guardare, ma il padre continua a esortarlo, ad andare avanti, con molta calma. Mentre si avvicina, si sente la madre disperata chiamare suo figlio. La madre, ovviamente, è molto scossa, ma il padre la rassicura chiedendo di fare la silenzio, dopo alcuni attimi di terrore. Alla fine Alessandro raggiunge la famiglia, mentre l’orso deciderà di andarsene per la sua strada.

Chissà cosa aveva il bambino nella sua busta” è curioso Stefano Filacorda, coordinatore dei progetti per la fauna selvatica dell’università di Udine. L’orso incontrato dal piccolo Alessandro, 10 anni, a Nova di Sporminore, a nord di Trento, potrebbe aver sentito un buon odore, con il suo naso finissimo. “In ogni caso, sia il ragazzo che il padre si sono comportati bene. Hanno mantenuto la calma, parlato a voce tranquilla per farsi sentire ma senza apparire minacciosi, e anche fischiato. Proprio quello che andava fatto in una circostanza simile”. La promozione non è a pieni voti solo per un particolare: “Nelle zone abitate dagli orsi sarebbe meglio non allontanarsi dal sentiero. Loro riconoscono i luoghi frequentati dagli uomini e ne restano alla larga. Spesso, quando escono dalle aree boscose, si nascondono fra i cespugli bassi di pino mugo” spiega Filacorda. Ed è qui che domenica mattina Alessandro si è accorto della massiccia presenza, che non poteva restare nascosta, nemmeno accoccolata fra i mugheti.

C’erano proprio gemme di mugo, nel sacchetto di Alessandro, raccolte per fare un liquore tipico della zona, ma non particolarmente ghiotte per l’orso, che stava probabilmente riposando in attesa della caccia notturna. Claudio Groff, coordinatore del settore grandi carnivori della provincia di Trento, ha parlato con il nonno, esperto della zona. “Il ragazzo e suo padre sapevano già come comportarsi, e forse questo è anche il risultato delle nostre campagne di informazione” racconta Groff. “Dai siti web ai cartelli nei boschi, abbiamo diffuso ovunque il decalogo da seguire in caso di incontri con gli orsi”. Allontanarsi parlando a voce alta, non necessariamente di spalle, altrimenti si rischia di cadere: sono proprio questi i consigli per chi va in montagna a Trento. “Qui ormai gli esemplari si avvicinano a tutti. In un’area così abitata, è importante che la convivenza fra uomini e animali sia pacifica” aggiunge Groff. Forse lo stesso orso, un giovane gioviale e curioso, si era già avvicinato ad altri due escursionisti, all’inizio della primavera (ma in quel caso nessuno aveva pensato a filmare la scena). Per Luigi Boitani, zoologo dell’università La Sapienza di Roma, scrittore ed esperto di grandi carnivori, “quel video è un bellissimo spot a favore della convivenza. Dimostra che uomini e orsi possono incontrarsi senza incidenti. Bisogna sapere come comportarsi”. Anche Groff racconta di essersi trovato a tu per tu con un orso una volta, durante una delle sue escursioni per lavoro. “Era un grosso maschio, disturbato durante la stagione degli amori. Iniziò a rugliare, soffiare e battere le zampe sul terreno. Noi eravamo in tre e ci siamo allontanati gradualmente, proprio come Alessandro. Ma eravamo piuttosto impressionati”. E’ andata bene ad Alessandro che non si sia trovato di fronte una mamma con i cuccioli. E che il suo gruppo non fosse accompagnato da cani sciolti. Il video di Alessandro e del suo incontro con il plantigrado ha fatto il giro del mondo. 

Dal 18 agosto Alessandro sarà ospite con la sua famiglia nelle Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi. “Quello che più ci ha colpiti – sottolinea la delegata del WWF Abruzzo Filomena Ricci – è stata la prontezza di spirito con cui ha messo in pratica quello che da sempre cerchiamo di insegnare quando si parla di buone pratiche e di convivenza con gli animali selvatici, in particolare l’orso”. “Per questo – spiega la direttrice dell’Oasi WWF Gole del Sagittario Sefora Inzaghi – dopo aver subito regalato la nostra maglietta e il gioco dell’orso ad Alessandro, ora siamo pronti a ospitarlo ad Anversa per fargli conoscere un altro orso, quello marsicano, e per mostrargli tutto quello che facciamo per studiarlo, conoscerlo meglio e favorire una tranquilla convivenza con l’uomo”.

 

 

 

 

 

 

Alessandro arriva in Abruzzo. Il ragazzo del Trentino protagonista di un incontro ravvicinato con un orso sarà ospite con la sua famiglia nella Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi dal 18 agosto. 

 

Il ragazzo del Trentino protagonista di un incontro ravvicinato con un orso sarà ospite con la sua famiglia nella Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi dal 18 agosto. Il video di Alessandro e del suo incontro con il plantigrado ha fatto il giro del mondo.

“Quello che più ci ha colpiti – sottolinea la delegata del WWF Abruzzo Filomena Ricci – è stata la prontezza di spirito con cui ha messo in pratica quello che da sempre cerchiamo di insegnare quando si parla di buone pratiche e di convivenza con gli animali selvatici, in particolare l’orso”. “Per questo – spiega la direttrice dell’Oasi WWF Gole del Sagittario Sefora Inzaghi – dopo aver subito regalato la nostra maglietta e il gioco dell’orso ad Alessandro, ora siamo pronti a ospitarlo ad Anversa per fargli conoscere un altro orso, quello marsicano, e per mostrargli tutto quello che facciamo per studiarlo, conoscerlo meglio e favorire una tranquilla convivenza con l’uomo”.

 

 

C’erano proprio gemme di mugo, nel sacchetto di Alessandro. Usate per fare un liquore tipico della zona, ma non particolarmente ghiotte per l’orso, che stava probabilmente riposando in attesa della caccia notturna. Claudio Groff, coordinatore del settore grandi carnivori della provincia di Trento, ha parlato con il nonno, esperto della zona. “Il ragazzo e suo padre sapevano già come comportarsi, e forse questo è anche il risultato delle nostre campagne di informazione” racconta Groff. “Dai siti web ai cartelli nei boschi, abbiamo diffuso ovunque il decalogo da seguire in caso di incontri con gli orsi”. Allontanarsi parlando a voce alta, non necessariamente di spalle, altrimenti si rischia di cadere: sono proprio questi i consigli per chi va in montagna a Trento. “Qui ormai gli esemplari si avvicinano a cento. In un’area così abitata, è importante che la convivenza fra uomini e animali sia pacifica” aggiunge Groff. Forse lo stesso orso, un giovane gioviale e curioso, si era già avvicinato ad altri due escursionisti, all’inizio della primavera (ma in quel caso nessuno aveva pensato a filmare la scena). Per Luigi Boitani, zoologo dell’università La Sapienza di Roma, scrittore ed esperto di grandi carnivori, “quel video è un bellissimo spot a favore della convivenza. Dimostra che uomini e orsi possono incontrarsi senza incidenti. Bisogna sapere come comportarsi”. Anche Groff racconta di essersi trovato a tu per tu con un orso una volta, durante una delle sue escursioni per lavoro. “Era un grosso maschio, disturbato durante la stagione degli amori. Iniziò a rugliare, soffiare e battere le zampe sul terreno. Noi eravamo in tre e ci siamo allontanati gradualmente, proprio come Alessandro. Ma eravamo piuttosto impressionati”. E’ andata bene ad Alessandro che non si sia trovato di fronte una mamma con i cuccioli. “E che il suo gruppo – aggiunge Filacorda – non fosse accompagnato da cani sciolti”.

 

Il 24 maggio Alessandro, un bambino di 12 anni, ha trascorso la giornata con la sua famiglia nelle Dolomiti. Improvvisamente un orso bruno apparve dai cespugli.

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Foto:  Youtube

Massima cautela

Il ragazzino, con i nervi d’acciaio, camminava molto lentamente mentre teneva l’orso di spalle.

 

 

Il piccolo non riesce a trattenersi e per pochi istanti si gira a guardare, ma il padre continua a esortarlo, ad andare avanti, con molta calma.

Mentre si avvicina, si sente la madre disperata chiamare suo figlio.

La madre, ovviamente, è molto scossa, ma il padre la rassicura chiedendo di fare la silenzio, dopo alcuni attimi di terrore.

Alla fine Alessandro raggiunge la famiglia, mentre l’orso deciderà di andarsene per la sua strada.

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