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SULMONA – In tre saranno processati con rito abbreviato mentre per uno di loro è stato chiesto il patteggiamento della pena. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha dato il via libera alla scelta del rito e ha fissato la prima udienza del processo per i quattro giovani tratti in arresto dalla Guardia di Finanza di Sulmona, lo scorso 24 giugno, per la rapina al corriere della droga al termine di un rocambolesco inseguimento tra il capoluogo peligno e il centro del pescarese. Dopo la fissazione del giudizio immediato, che evita il transito per l’udienza preliminare vista la formulazione del quadro accusatorio, il Tribunale di Pescara ha recepito e accolto le istanze dei legali degli imputati. Il 34 enne sulmonese, M.B, ancora detenuto nel carcere di Pescara, il 31 enne del posto F.D.I e il 49 enne di Ferrentino, A.N., entrambi ristretti ai domiciliari, saranno giudicati con rito abbreviato. L’udienza, con eventuale discussione, è stata anticipata di qualche giorno e quindi fissata al 15 dicembre alle ore 11.30. Nella stessa giornata si presenterà davanti al giudice L.P., sulmonese di 33 anni, che ha scelto di patteggiare la pena. Una richiesta che è al vaglio dell’autorità giudiziaria. Il quadro insomma è completato e per i quattro arriverà presto il conto della giustizia. Che l’inchiesta possa aver portato al rintraccio del latitante sulmonese, arrestato in Spagna in attesa del rimpatrio, resta un’ipotesi stando alle fonti investigative

I FATTI

Le accuse a vario titolo, a carico dei quattro, sono traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, rapina, falsità materiale( per aver camuffato la targa dell’autovettura), e intralcio alla giustizia.Stando alla ricostruzione della vicenda tutto sarebbe partito dal pedinamento di una Opel Corsa, condotta da uno dei tre giovani di Sulmona, all’interno della quale viaggiava anche M.B, destinatario di provvedimento stragiudiziale. All’altezza di Popoli, con un nastro adesivo, i tre avrebbero fermato la vettura per “camuffare” la targa, per depistare le tracce. Poi a Bussi, nei pressi dell’edificio scolastico, sarebbe dovuto avvenire lo scambio con il corriere di Guidonia. Nella busta bianca che serviva per pagare il carico di droga non c’erano contanti nè soldi veri ma solo carta straccia. Per cui il corriere sarebbe stato costretto ad accertare lo scambio scellerato. Presa la borsa con 16 kg di hashish, i tre sulmonesi sono stati fermati dalle Fiamme Gialle. La scena da film è cominciata proprio in quel momento, conclusasi con l’arresto rocambolesco poichè l’auto dei finanzieri è stata speronata. “Non scendete. Ci sono le pistole”-urlano i residenti dal balcone. In realtà si tratta di una pistola scacciacani, anch’essa recuperata assieme ai 20 grammi di hashish e al bilancino trovati successivamente nel corso della perquisizione domiciliare.

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