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SULMONA – Mani nervose e saliva azzerata. In tanti guardano l’urna, sperando nella chiamata della sorte-provvidenza. In molti chiudono gli occhi pensano alla Madonna lauretana che domenica prossima, nella centrale piazza, tornerà a correre incontro al Figlio Risorto. La ritualità del sorteggio lauretano, tornato nella versione tradizionale dopo lo stop forzato causa Covid, torna a strappare lacrime ed emozioni nella Chiesa di Santa Lucia, gremita dal pubblico che accompagna i confratelli del sodalizio. L’emozione è palpabile e il senso della responsabilità è fortemente radicato nella mente e nei cuori, tanto per la quadriglia scappa quanto per gli altri portatori estratti poichè tutti avranno il compito, ancora una volta, di portare avanti la secolare tradizione. Pezzi di storia sulle spalle nella piazza dei diecimila. Ad eseguire la corsa saranno Ciro Marano, Emidio Ricottilli, Antonio Santangelo e Fabio Pietrini, guidati da Andrea Rapone. Una quadriglia d’esperienza dal momento che solo Santangelo ha al suo attivo sette corse. “Siamo stati scelti dalla Madonna. È lei che accompagna noi”- ha commentato la quadriglia che scappa per riprendere anche le parole del cappellano, don Ramon Peralta e dal priore, Sandro Di Paolo unitamente al Capo dei Sacrestani d’Onore, Mario Lattanzio. La quadriglia prepara la corsa.

Di seguito gli altri lauretani estratti: Mattia Marinucci, Antonio Liberatore, Alessandro Petaccia, Fabrizio Filippi allo stendardo. Scorta alla Madonna: Fabrizio Litigante, Valerio Cirstensiense, Davide Cirstensiense, Fabrizio Centracchio. Cristo Risorto: Umberto Ramunno, Giuseppe Rapone, Guido Cirstensiense, Giampaolo Luongo. Scorta a Cristo: Alessandro Plesca, Pasquale Teti, Fausto Proietti e Marco Proietti. San Pietro: Domenico Giovannucci, Salvatore Presutti, Vincenzo Valentini, Manuel Tornatora. Scorta San Pietro: Emanuele Varrati, Andrea Pallozzi, Samuele Ludovico e Alessandro Palma. San Giovanni: Giuseppe Pera, Roberto Cerasoli, Giuseppe Tumminelli e Pietro D’Amico. Scorta San Giovanni: Mauro Ferrusi, Augusto Bevilacqua, Santino D’Alessandro e Guerino D’Alessandro.

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