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SULMONA – La palestra resta chiusa, come anticipato da Onda Tg, dopo le verifiche chieste dalla Segretaria Comunale Francesca De Camillis, ma la Gymnasium Scherma Club fa il pieno di medaglio nel circuito europeo di Londra a cui sono ammesse a partecipare solo le atlete posizionate nella parte alta del ranking nazionale. Ad avere la meglio sono state Manuela Spica, 14 anni, già campionessa del Trofeo nazionale kinder, per quattro anni consecutivi e Maria Pia Carducci, 15 anni, medaglia d’argento ai campionati italiani di categoria, nel 2017. Terza atleta della rappresentativa italiana Carolyn Frenna, 16 anni, proveniente da Sciacca, provincia di Agrigento. In semifinale le atlete azzurre hanno battuto Singapore, con il punteggio netto di 45 a 30. In finale la vittoria è arrivata con un meritatissimo successo sui padroni di casa. Infatti la rappresentativa della Gran Bretagna è uscita sconfitta con un sonoro 45 a 32, che ha cucito la medaglia d’oro sul petto delle schermitrici azzurre, con grande soddisfazione e orgoglio del Gymnasium. “Un’emozione unica salire sul podio e sentire le note dell’inno di Mameli che risuona per merito delle nostre ragazze”- rimarca Quintino Moca mentre Linda Moca è stata la maestra d’armi per le atlete. Il risultato conferma l’importanza di un realtà che opera a Sulmona nel Centro Federale Regionale che al momento non è utilizzabile per le verifiche richieste che stanno interessando i vari impianti sportivi. La Dmc Terre d’Amore ha già lanciato l’allarme ma l’assessore comunale allo sport Nicola Angelucci ha rimarcato che “le preoccupazioni di Fabio Spinosa sono le stesse identiche di questa amministrazione che sta cercando di superare problematiche frutto di decenni di leggerezze amministrative e sponde politiche, le quali oggi sono venute allo scoperto”. “Ritengo”- conclude- “che oltre ad invitare un’amministrazione a risolvere i problemi, Fabio Spinosa dovrebbe sapere che occorre anche lavorare per ricostruire un tessuto sociale lacerato da un perfetto provincialismo che sta facendo perdere contatti con le stanze dei bottoni”.

Andrea D’Aurelio

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