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La categoria della ristorazione dell’Aquila, riunita sotto la sigla Ravv (Ristoratori Versus Virus) esprime delusione e rabbia:

“Dopo il tempo della rabbia per essere stati additati come gli untori, i responsabili unici della seconda ondata di Covid-19 in città, gli avidi, gli incoscienti, i banditi irrispettosi delle regole, oggi il sentimento che proviamo è di assoluto e profondo sconcerto”, denunciano.

“Siamo sbalorditi nel constatare il silenzio assordante delle istituzioni locali, attente a concedere gratuitamente, come una panacea, spazi esterni per dehors vuoti quasi come i nostri locali, nell’osservare l’assenza del governo regionale dal quale stiamo aspettando da maggio gli aiuti previsti e stanziati; su tutto, però, siamo sconcertati dalla scelta del governo centrale di attuare due nuove e terribili forme di lockdown: il lockdown-indiretto e l’auto-lockdown. Noi stessi – chiariscono i ristoratori – siamo stati i primi a segnalare ai nostri amici e clienti le chiusure, a volte non necessarie o richieste, che abbiamo attuato in alcune delle nostre attività per senso di responsabilità e attenzione (altro che avidità!). Quello che non accettiamo è la diffusione scientifica del terrore per obbligare i cittadini italiani a rimanere a casa, senza pensare a tutte le attività che vivono, fanno vivere, producono gettito fiscale per lo Stato e che senza ospiti sono e saranno costrette a fermarsi. Non accettiamo di dover subire la riduzione dell’orario d’apertura di un locale sicuro e a norma, con scelte che porteranno, inevitabilmente, alla sua chiusura senza un efficace beneficio per la collettività perché il virus, lo sappiamo, non fa distinzioni di orario”.

“Disprezziamo profondamente questo modo di fare, becero e meschino noncurante del fatto che dietro una partita iva ci sono madri e padri di famiglia, collaboratori fidati, fornitori storici, quasi tutti non tutelati da forme di ‘ammortizzatore’ o ‘protezione’ sacrosante anche per noi imprenditori del settore! Ora basta! Non siamo solo vacche da mungere! E’ tempo di azioni forti, nette e definitive”, conclude la nota.

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