SULMONA – Due anni e sei mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali. È questa la pena comminata dal collegio giudicante del Tribunale di Sulmona ad un 75 enne, ex associato di mafia e fondatore del clan Misso ormai estinto. Secondo il castello accusatorio l’imputato, quando nel 2010 era detenuto presso la casa circondariale di Sulmona, a fronte della prospettazione di un ingente somma di denaro avrebbe chiesto ad un collaboratore di giustizia , persona offesa nel procedimento, di riferire false informazioni all’autorità giudiziaria riguardo l’intera vicenda del clan in questione. L’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila ha portato gli inquirenti a citare in giudizio il 75 enne per la tentata induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria. Il collaboratore di giustizia non si prestò al gioco. Ne è quindi scaturito un processo che si è chiuso ieri con la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per l’ex boss che dal 2011 ha deciso di collaborare con la giustizia.