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SULMONA – Aveva denunciato il rivale in amore, sostenendo di essere stato picchiato con una spranga, mentre si trovava a casa della sua ex. Ma alla fine la condanna l’ha incassata lui. Protagonista della curiosa vicenda giudiziaria è un 50 enne di Sulmona che è stato condannato l’altro giorno dal giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, al pagamento delle spese di giudizio dopo aver impugnato la sentenza del giudice di pace, Gianna Cipriani, che aveva assolto l’imputato, un 39 enne di Sulmona, perchè il fatto non sussiste. I fatti risalgono al 18 gennaio 2020 quando, secondo l’accusa, l’imputato avrebbe colpito il 50 enne cagionandogli intenzionalmente lesioni personali dalle quali derivava un trauma contusivo, giudicato guaribile in otto giorni dai medici del locale pronto soccorso. Nello specifico l’uomo di mezza età, che aveva una relazione con l’ex coniuge del 39 enne, aveva riferito in querela e al giudice di pace che quella sera l’imputato entrò in casa, saltò sul letto e lo aggredì con una spranga di ferro, colpendolo al gomito. Da qui la refertazione e la denuncia depositata presso il Commissariato. La donna contesa, nel corso del processo, aveva fornito tutt’altra versione dei fatti, dichiarando che fu il 50 enne a spingere l’ex marito tant’è che il contraccolpo provocò alla persona offesa un’escoriazione. L’uomo infatti andò a sbattere contro l’armadio che era alle sue spalle, procurandosi un taglio sul polso. La donna inoltre ha escluso che il suo ex avesse una spranga al seguito e ha rimarcato che si era frapposta tra i due quando il clima cominciava a farsi pesante e potenzialmente pericoloso. Il giudice di pace aveva quindi assolto il 39 enne, difeso dall’avvocato, Alessandro Margiotta. Assoluzione che il 50 enne ha impugnato davanti al giudice monocratico del Tribunale il quale, non solo ha confermato la sentenza, ma lo ha perfino condannato a pagare le spese. Come se non bastasse, vista la formula assolutoria, è stato denunciato per calunnia. Per la serie aveva chiesto grazia ed ha ottenuto doppia giustizia.

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