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SULMONA – Arresti convalidati e misura cautelare dei domiciliari per il 20 enne di Frosinone e obbligo di firma per madre e figlia di 49 e 19 anni, fermati la scorsa domenica dai Carabinieri della compagnia di Sulmona per rapina aggravata, violazione di domicilio e spaccio. I tre hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari, Alessandra De Marco, che ha convalidato l’arresto eseguito dai militari e ha rimesso in libertà le due donne, scarcerando il 20 enne. Tuttavia il quadro probatorio resta solido. Gli indagati, difesi dall’avvocato Alessandro Margiotta e Angelo Testa, hanno respinto le accuse davanti al giudice. In particolare madre e figlia hanno preso le distanze dalle condotte poste in essere dal giovane mentre il 20 enne ha ricondotto le contestazioni nell’alveo di un semplice litigio, negando di aver scippato il telefono. Una tesi che il giudice non ha ritenuto credibile. A far scattare l’intervento di Procura e Carabinieri era stata la madre di un minore, in quanto un giovane era entrato forzatamente all’interno della loro abitazione e dopo aver tentato di strangolare il figlio, che era ancora a letto a dormire, si era impossessato del telefono cellulare del minore, per una fornitura di droga non pagata, ed era scappato. I Carabinieri avevano quindi rintracciato il 26 enne in via XXV Aprile mentre scendeva dall’auto, in compagnia della fidanzata 19enne. Dopo aver recuperato il telefono cellulare asportato, successivamente restituito all’avente diritto, gli operanti avevano eseguito una perquisizione presso il domicilio della ragazza, dove era presente la madre, ed hanno rinvenuto sul piano della cucina un pezzo di hashish del peso di circa 40 grammi ed un bilancino di precisione. Da qui gli arresti, tutti convalidati mentre le misure cautelari sono state allentate. Al termine dell’udienza momenti di tensione tra gli indagati nell’area compresa tra piazza Capograssi e l’ingresso del palazzo di Giustizia. Fortunatamente si è trattato di un diverbio acceso ma solo verbale

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