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SULMONA – Perseguitava la sua ragazza di vent’anni più giovane, fino a renderle la vita un inferno, arrivando perfino a bruciare la vettura di proprietà della madre della persona offesa. Con la pesante accusa di stalking F.V., 43 enne di Foggia residente in Alto Sangro, è finito alla sbarra davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio. Il rinvio a giudizio lo ha portato ieri sul banco degli imputati. Un’udienza a porte chiuse nel corso della quale è stata chiamata a deporre la sua ex che, per quelle continue condotte persecutorie, fu costretta a modificare il proprio stile di vita. Una lunga serie di molestie e minacce culminate nel settembre 2021 con il rogo dell’auto in dotazione della persona offesa, ma di proprietà della madre, con cui aveva avuto una relazione. Per l’uomo padrone nel dicembre di quell’anno si aprirono le porte del carcere, dal momento che l’autorità giudiziaria accolse la richiesta di custodia cautelare per spezzare l’escalation degli atti persecutori. Ieri l’udienza davanti al giudice che vede il 43 enne alla sbarra. Una storia di sopraffazione, riemersa nell’aula del Tribunale proprio all’indomani della giornata internazionale per i diritti della donna.

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