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SULMONA – Non erano del tutto convinti di chiudere la storia sentimentale e lui l’avrebbe molestata per telefono, con una serie di messaggi dai contenuti scurrili e denigratori, almeno secondo l’accusa. Oggi per un 27 enne di Sulmona è arrivata la condanna ad un anno di reclusione (pena sospesa) nonché al pagamento delle spese processuali, al risarcimento della persona offesa da quantificare in sede civile con una provvisionale di 5 mila euro. I fatti risalgono a sette anni fa, precisamente in epoca anteriore e prossima al 31 dicembre 2015. Lui 18 enne e lei 17 enne. Un’altra fase della vita per entrambi, giovanissimi e con una personalità ancora da strutturare. Dopo l’opposizione alla richiesta di archiviazione relativa ai due procedimenti penali, uno a carico del giovane per atti persecutori e l’altro per la sua ex, finita davanti al giudice per calunnia, il Gip decise di citare entrambi a giudizio, seppur con due processi distinti. Oggi è arrivato in fase di discussione il primo filone che ha visto impuntato il 27 enne perché, secondo il castello accusatorio, con condotte reiterate avrebbe minacciato e molestato la sua ex, procurandole un perdurante stato d’ansia e costringendola a modificare le proprie abitudini di vita. Un’accusa ritenuta solida dalla Procura e dalla parte civile vista la ripetitività della messaggistica (contenente anche una serie di epiteti rivolti anche al nucleo familiare) che ha fatto seguito alla fine della relazione. Nessuna lesione refertata ma i messaggi e le contestate condotte persecutorie avrebbero generato ansia e timore per la giovane. “In un modo poco attento ai rispetti dei reciproci diritti, il provvedimento del giudice lancia un segnale”- commenta l’avvocato della ragazza. Di tutt’altra natura la tesi difensiva secondo la quale quelle conversazioni, riferite ad un determinato arco temporale, altro non erano che dei tentativi di recuperare il rapporto, considerando pure che i due, dopo aver posto fine alla storia sentimentale, continuavano a frequentarsi all’insaputa dei genitori. Per questo la sentenza , che potrebbe essere prodotta nell’ambito dell’altro procedimento per calunnia, sarà appellata.

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