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CASTEL DI SANGRO – I tamponi arrivano ma non bastano. Nella giornata di ieri sono stati svolti 45 tamponi dall’Usca e dal servizio igiene e prevenzione Asl, troppo pochi per evadere le richieste che arrivano dal territorio. Ci si riempie la bocca parlando di screening più veloce ma nell’ultimo periodo, nonostante le promesse, sembra mancare la materia prima. Il sistema quindi è in difficoltà con una parte della politica che pensa a tutt’altro. C’è chi infatti è costretto ad attendere anche una settimana prima di sottoporsi al test tra richiesta al medico curante, diagnosi, programmazione e svolgimento tamponi. Si va avanti quindi alla giornata, stabilendo delle priorità per i casi più delicati, mentre per una parte di utenti si sceglie la decorrenza della sorveglianza attiva. Oggi, in compenso, è stata programmata la seduta di pre-triage. Resta critica la situazione in ospedale con lo svuotamento dei reparti tra gli operatori sanitari trasferiti ad Avezzano e L’Aquila per dare manforte al sistema, circa una quindicina, e i contagi tra i sanitari che tengono gli addetti ai lavori con il fiato sospeso. Ma non è tutto. Dopo la saturazione dei posti letto di terapia intensiva sono i piccoli ospedali a pagarne il prezzo, ritrovandosi a trattare pazienti in aree non attrezzate, come nell’ex pronto soccorso sulmonese. Intanto in queste ore è stato accertato un nuovo positivo. Si tratta di un 69 enne di Castel Di Sangro che ha richiesto le cure mediche dopo la comparsa dei sintomi, ovvero dispnea e difficoltà respiratorie. L’esito del tampone ha confermato la diagnosi. L’uomo si trova nell’ospedale sangrino in attesa di ricovero. Sono 12 i contagi accertati nella scorsa giornata tra Valle Peligna e Alto Sangro. Due casi sono ancora da definire, ovvero un 80 enne di Pratola Peligna e un 47 enne di Introdacqua, entrambi positivi al tampone rapido in attesa della conferma dal laboratorio accreditato. Il primo è ricoverato in area grigia mentre l’altro è stato dimesso con terapia domiciliare specifica. Restano “osservate speciali” le scuole dopo la catena di contagi degli ultimi giorni. La Asl nelle ultime ore ha proceduto ad attivare l’isolamento preventivo ( non la quarantena, ndr) per diverse classi della scuola primaria di Raiano e Castelvecchio Subequo dopo la comparsa dei sintomi su una docente. Si tratta di una procedura cautelativa che è scattata anche nella scuola dell’infanzia “Di Nello” di Sulmona con l’isolamento fiduciario di una classe dove un’insegnante ha avvertito dei sintomi riconducibili al Covid. Nello stesso plesso c’è un’altra classe in sorveglianza dopo l’accertamento di un contagio. Situazione in corso di monitoraggio anche per due classi della scuola media Ovidio, una prima e una terza. La didattica in presenza è fondamentale soprattutto per alcune fasce d’età ma i contagi a catena stanno favorendo in alcuni casi le lezioni da remoto. Nel Centro Abruzzo la curva epidemiologica è pressocchè stabile ed oscilla tra i dieci e i venti casi al giorno ma è ora che quelle richieste che sono rimaste sulla carta, a partire dall’incremento di personale ad un’area attrezzata per il triage, vengano riprese in mano senza indugio.

Andrea D’Aurelio

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