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SULMONA – Un detenuto avrebbe tentato l’evasione dall’ospedale mentre il solito collaboratore di giustizia si sarebbe barricato nella “sua” sezione. Ancora alta tensione nel carcere di massima sicurezza di Sulmona dove il clima resta incandescente. Nella serata di ieri un detenuto avrebbe richiesto le cure ospedaliere al personale operante. Trasportato presso il locale nosocomio, il recluso è stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso e tenuto sotto osservazione ma nulla di rilevante sarebbe emerso dal controllo dei valori e dalla diagnosi. In piena notte avrebbe tentato la fuga dall’ospedale e quindi l’evasione dalla detenzione. La prontezza dei riflessi degli agenti penitenziari in servizio, incaricati della sorveglianza, avrebbe stroncato sul nascere il tentativo di fuga. Il ricovero, a quanto pare, non era finalizzato ad uno stato di malessere secondo gli addetti ai lavori. L’altro episodio risale al 5 gennaio scorso e vede protagonista il collaboratore di giustizia già balzato alle cronache nell’ultimo periodo. Nella giornata di san Silvestro avrebbe tentato di allagare la sezione con l’idrante mentre all’indomani del capodanno ci sarebbe riuscito, danneggiando pure arredi e suppellettili. Non contento, alla vigilia della Befana si sarebbe barricato nella sezione, posizionando delle panche in corrispondenza della porta d’ingresso, ostruendo così l’accesso al personale della penitenziaria. A farlo desistere, non senza difficoltà, sarebbero stati proprio i poliziotti penitenziari. Le richieste di trasferimento del collaboratore in altro istituto, depositate negli ultimi mesi dalle varie organizzazioni sindacali, sono rimaste lettera morta. Lo stesso peraltro, nei mesi scorsi, aveva aggredito con l’estintore un agente, costringendolo al ricovero ospedaliero. Per questo le condizioni di lavoro dietro le sbarre non sono proprio ottimali, vista la grave e conclamata carenza di personale che non lascia tranquilli gli addetti ai lavori, trattandosi di un istituto penitenziario ad alta sicurezza.

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