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foto repertorio SULMONA – Erano le 21,45 del 7 marzo scorso. Tutti riuniti nelle case per le cene di comunità, nei locali per sorseggiare il drink in compagnia di amici, nei cinema e nei teatri. Quando tutto si poteva fare e la normalità era scontatissima. In quel preciso istante la nostra emittente televisiva annunciava il primo caso Covid accertato a Sulmona dall’inizio della pandemia. Non era autoctono. E’ vero. Ma la pelle d’oca saliva e l’ansia già si faceva sentire. Il saluto del pianeta al 2020 è un addio a 12 mesi nei quali le vicende e le notizie si sono susseguite sotto l’ombra del Covid. Parola ignota ai vocabolari di qualunque lingua ancora nel 2019 e oggi ripetuta con gli accenti di tutti gli idiomi come una maledizione. Noi ci siamo stati. Dalla primissima notizia battuta che mandò in tilt il nostro sito internet alla raffica di dirette e aggiornamenti per tenere sotto controllo la curva epidemiologica. Non solo un bollettino di guerra ma anche storie e racconti di persone colpite, tenute segregate in casa, morte non per il Covid ma per le criticità del sistema sanitario. Due ore di sonno a notte nella prima ondata. Una “maratona” durata quasi un anno intero senza guardare all’orologio, ai pasti, al riposo. Fino alla fine vogliamo quindi mantenere il filo diretto con l’utenza, proponendo una sorta di rewind del famigerato 2020. Il “meglio”. Anche se l’aggettivo è quanto mai stonato con la circostanza storica. Abbiamo quindi selezionato dodici servizi televisivi per raccontare l’anno, uno per ogni mese, tra i più seguiti in tv e sui nostri canali social. L’Onda Tg in versione amarcord andrà in onda a mezzanotte e quindici. Il quarto d’ora accademico è d’obbligo visto il rituale del brindisi che, si spera non in strada e nei luoghi non consentiti, sarà ripetuto. Per una mezz’ora circa vi terremo compagnia anche la notte di Capodanno per rivivere insieme quei momenti indimenticabili dell’anno segnato dal Covid, da quando i Carabinieri arrivarono all’ospedale dell’Annunziata per l’ingresso del primo paziente fino alla morte dell’anziano di Villalago costretto ad attendere ore in ambulanza. Ma ci sarà spazio anche per altro: la corsa storica della Madonna nella Chiesa della Tomba, la serrata dei commercianti per il centro storico, il ritiro del Napoli a Castel Di Sangro, la Roma-Pescara come occasione di svolta. Non mancherà un ricordo di Nicola Angelucci, scomparso a giugno, che ha aperto un’altra grande ferita tra le tante di questo 2020. Un anno strano. Di distanze e nuove abitudini. Ma anche di tanta solidarietà. Di volontari sul fronte. Di chi è non si è risparmiato e ha fatto del bene in silenzio. Un anno sicuramente da consegnare agli annali con la speranza che la pandemia ceda presto il passo alla normalità.

Andrea D’Aurelio

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