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SULMONA – Fino a quaranta persone in attesa in una mattinata, scese a venticinque quando il Tribunale dei diritti del Malato si è presentato in reparto per effettuare un sopralluogo. La “situazione esplosiva”, nel vero senso della parola, sta mettendo a dura prova il reparto di oncologia dell’ospedale dell’Annunziata, come accaduto in passato. Un’unità medica si divive tra L’Aquila e Sulmona mentre un’altra deve gestire l’igente numero di utenti, peraltro fragili, in attesa dei piani terapaeutici. Il clima si è fatto subito incandescente in reparto. Tra i pazienti in attesa è salita la tensione proprio per le incresciosi condizioni che si sono venute a creare che rimettono in luce il solito problema organizzativo che fa capo ai vertici aziendali, a discapito dell’utenza. Per non parlare di ematologia dove le prestazioni sanitarie sono garantite solo il venerdì in quanto l’unico medico in servizio fa la spola con il nosocomio di Avezzano. Il Tribunale per i diritti del Malato, attraverso la coordinatrice Catia Puglielli, ha nuovamente sollecitato la Direzione generale Asl per porre rimedio alla problematica perchè “i pazienti e il personale sanitario devono essere sostenuti”- tuona la Puglielli. Alla faccia delle visite istituzionali e delle “passerelle”. Il tempo passa e i problemi aumentano. Per il momento la Asl ha proceduto ad assumere un altro medico, come si evince dall’ultima deliberazione del Direttore Generale, ma gli oncologici chiedono stabilità.

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