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SULMONA – Locomotori lasciati accesi sin dalle prime ore del mattino con esalazioni e rumori che creano notevole nocumento nella popolazione residente. Riesplode la protesta lungo il viale della stazione, a Sulmona. Il caso è stato più volte attenzionato agli organi competenti ma non sembra essere stato risolto vista la recrudescenza del fenomeno nell’ultimo periodo. I residenti si stanno attivando per una raccolta firme dopo le diffide ignorate da Trenitalia che la scorsa estate ha ricevuto un formale sollecito dall’ufficio igiene e prevenzione Asl riguardo l’attivazione delle opportune misure per mitigare i danni alla popolazione. In particolare il livello più alto di sopportazione si sarebbe toccato lo scorso venerdì stando alla segnalazione degli stessi residenti. “Potenti locomotori di vecchia generazione, sono stati lasciati accesi per oltre sette ore, fin dalle 5 del mattino, emettendo fumi densi ed esalazioni che rendevano l’aria acre ed irrespirabile. Complice la bassa pressione, il leggero vento di spinta e l’umidità, si è creato un microclima che ha ampliato l’effetto ristagno dei velenosi gas di scarico a ridosso delle case”- tuonano gli abitanti del viale della stazione- “basterebbe accendere i locomotori, se proprio necessita, qualche centinaia di metri più lontano , verso il depuratore e non a ridosso delle tante abitazioni. La situazione è ormai oltre la sopportazione”. Da qui la petizione per un nuovo intervento dell’Ufficio igiene e prevenzione della ASL e del Sindaco di Sulmona in qualità di massima autorità sanitaria sul territorio comunale.

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