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SULMONA – Fu sorpreso in stato di ebbrezza nell’auto che si era sfrenata ma non era alla guida o, quantomeno, non è emersa alcuna prova al riguardo. Per questo un 34 enne di Sulmona è stato assolto l’altro giorno dal giudice monocratico, Francesca Pinacchio, per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero perché il fatto non sussiste. I fatti risalgono al 17 maggio 2020. Le misure di prevenzione anti Covid si andavano man mano allentando quando, dopo le 22, il giovane fu fermato in un centro peligno a seguito di un sinistro stradale. Secondo il castello accusatorio il 34 enne avrebbe circolato, a bordo della Nissan di proprietà di un suo amico, in stato di ebbrezza alcolica, essendo stato accertato un tasso alcolemico pari a 2,70 g/l, attraverso il prelievo dei liquidi biologici. L’aggravante, stando sempre all’imputazione, è quella di aver provocato il sinistro stradale. Tuttavia le accuse non hanno trovato riscontro nel corso del processo. La difesa del giovane, rappresentata dall’avvocato, Fabio Cantelmi, ha infatti sostenuto che la vettura si fosse sfrenata e che il suo assistito aveva chiesto aiuto semplicemente per poterla porre in strada e che l’ebbrezza fosse dipesa da una festa in campagna che era nelle vicinanze. Dopo aver chiamato e risentito più volte i poliziotti intervenuti e gli altri testi mai nessuno ha confermato il fatto che l’imputato fosse stato alla guida benché plausibile non è stato provato. Da qui l’assoluzione per insufficienza delle risultanze probatorie.

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