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SULMONA – Una sola condanna e quattro assoluzioni. E’ questo l’esito del procedimento penale che ha coinvolto cinque persone, tra cui la figlia del boss, Francesco Mallardo, nell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Sulmona per le polizze “fantasma” e la truffa sulle assicurazioni. Il giudice monocratico, Francesca Pinacchio, ha condannato il deus ex machina dell’organizzazione, un 54 enne di Gugliano, alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione, risarcimento della parte civile da liquidare in separata sede e refusione delle spese processuali liquidate in 3420 euro. Assoluzione per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero per non aver commesso il fatto, per gli altri quattro imputati, tra cui la figlia del boss. I fatti risalgono al 17 marzo del 2016. Il 54 enne si era presentato in tre agenzie assicurative di Sulmona con falsa documentazione al fine di sottoscrivere polizze a prezzi agevolati. Per la stipula dei contratti assicurativi relativi a tre autovetture ed un motociclo, oltre ad esibire documenti di riconoscimento e falsi passaggi di proprietà dei veicoli, al fine di ottenere tariffe agevolate spettanti ai residenti in Abruzzo, avrebbe prodotto falsi attestati per indurre i responsabili delle agenzie interessate ad assegnare la prima categoria di rischio, quella economicamente più vantaggiosa. Il truffatore falsificava addirittura i documenti che riportavano il passaggio di proprietà, in modo da intestarsi il veicolo che in realtà apparteneva al suo “cliente”, e poi concludeva il contratto con l’assicurazione esibendo anche altri documenti falsi in modo da ottenere il prezzo più basso. La figlia del boss era accusata di aver procacciato clienti al 54 enne in qualità di sub agente. Accusa caduta nel corso del processo. Per lei e gli altri quattro imputati, uno dei quali difeso dall’avvocato Giovanna Di Giannantonio, che nulla avevano a che fare con quella truffa certosina. La condanna è arrivata solo per il napoletano, ritenuto responsabile di quelle polizze fittizie.

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