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SULMONA – Quattro presunti esponenti del clan dei casalesi sono stati arrestati per l’omicidio avvenuto nel 2010, a Villa di Briano (Caserta), dell’appartenente al clan Crescenzo Laiso. Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta anche a un detenuto del carcere di Sulmona. Destinatari delle misure, emesse dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha coordinato l’indagine, sono M.I., 46 anni, attualmente collaboratore di giustizia, già da tempo ai domiciliari, M.P., 35 anni, e N.D.C. di 50, entrambi già detenuti rispettivamente a Saluzzo e Sulmona, e B.C., 38 anni, unico libero dei quattro. Determinanti per lo sviluppo dell’inchiesta, le dichiarazioni autoaccusatorie del figlio primogenito del capoclan. In particolare il rampollo del clan, indagato per l’omicidio, ha raccontato che fu lui stesso a ordinare l’uccisione di Laiso, accusato di aver trattenuto per sé, senza versarlo nelle casse del clan, buona parte del denaro proveniente dalle estorsioni a commercianti e imprenditori. Le indagini dei carabinieri hanno così permesso di ricostruire la dinamica dell’agguato e i partecipanti; avrebbero fornito a vario titolo supporto logistico partecipando attivamente alle ricerche della vittima, e segnalandone gli spostamenti ai killer che erano in moto. Laiso era in auto quando fu raggiunto dal commando, abbandonò la vettura e provò a scappare a piedi, ma fu raggiunto da una raffica di proiettili; alla fine fu massacrato con tredici colpi di arma da fuoco. (a.d’.a.)

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