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SULMONA – Un’altra richiesta di ricovero dal carcere sulmonese ma mancano gli spazi in ospedale. La situazione che si voleva evitare si è presentata in serata quando un detenuto del penitenziario peligno ha avvertito una sintomatologia che richiederebbe le cure ospedaliere. E’ stata quindi allertata la centrale del 118 ma si sta trovando una quadra per la collocazione dell’uomo che resta in attesa di essere preso in carico dal sistema sanitario. Incredibile ma vero. D’altronde, senza un reparto dedicato all’isolamento dei detenuti, era prevedibile che prima o poi si arrivava alla saturazione degli spazi. Le ricerche di soluzioni percorribili sono partite in serata. Una delle ipotesi potrebbe essere quella del trasferimento e del ricovero all’Aquila anche se da domani potrebbe tornare in ballo il repartino del nuovo ospedale. Al momento tre detenuti stazionano nell’area triage sorvegliati per turno da due o tre agenti. Il vecchio pronto soccorso risulta quindi saturo, visto che anche una donna straniera residente in città dopo la comparsa della febbre e la positività al tampone ha richiesto le cure. Dal pronto soccorso peraltro sarebbe arrivata in mattinata una precisa indicazione sulla massima capienza di detenuti da prendere in carico. Si cercano quindi delle vie d’uscita. Se la proposta lanciata dalla Uil e dall’amministrazione penitenziaria avesse avuto seguito sicuramente non si arrivava a questa situazione. Peraltro resta il problema dei detenuti e dei pazienti che stazionano nello stesso spazio. Per questo il Tribunale della sanità ha chiesto al sindaco, Annamaria Casini, di interessare il Prefetto.

Andrea D’Aurelio

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