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SULMONA – L’ospedale resta senza rianimazione e la politica cade dalle nuvole. Sembra di rivedere un film già visto, girato in pieno lockdown, quando il primo paziente Covid arrivò all’ospedale dell’Annunziata. Lo stesso clima, lo stesso fermento, la stessa scena. Le istituzioni a “bloccare” quel passaggio e i Carabinieri fuori l’ospedale. Anche noi c’eravamo. Oggi come allora. Ma se nella prima ondata tutto si doveva ancora studiare e pianificare, in questa seconda fase l’emergenza assume contorni preoccupanti. Con l’istituzione di una rianimazione Covid non solo i pazienti Covid che non versano in gravi condizioni non potranno essere presi in carico in quello spazio, ma la grave ripercussione riguarda tutti gli altri pazienti, quelli che non sono positivi e che avranno bisogno della terapia intensiva. Chi li cura? Dove andranno? Saranno a questo punto costretti a spostarsi in altri nosocomi con tutte le conseguenze del caso. A chiedere alla politica di scendere in piazza è qualche sindacalista. “Noi non possiamo fare altro che richiedere di nuovo le dimissioni del Direttone Generale. Sono i politici ora che devono battere i pugni perché sono loro che hanno il compito di programmare”- tuona una sigla sindacale. Le prime reazioni alla nostra notizia arrivano dal sindaco di Sulmona, Annamaria Casini e dalla consigliera regionale, Marianna Scoccia. “Dieci milioni investiti per la rete covid a Pescara e L’Aquila, le briciole a Sulmona ma la nostra terapia intensiva ancora una volta ‘sporcata’ per sostenere la rete Covid Regionale. Ora l’ospedale e’ veramente paralizzato. Ecco la dimostrazione concreta della considerazione che ha questo territorio e della incapacità a gestire questa emergenza”- tuona la Casini che usa termini anche forti e poco istituzionali visto il delicato momento istituzionali. La Scoccia si unisce ai sindaci marsicani per chiedere le dimissioni di Testa. “E’ una autentica presa in giro. Con questa scelta inoltre privano Sulmona di un reparto, quello della terapia intensiva, che a mio giudizio rappresenta una eccellenza della nostra Regione”- incalza la Scoccia ricordando che nel pomeriggio il Manager aveva incontrato i sindaci sulla piattaforma da remoto per poi, qualche ora dopo, dare il via ai trasferimenti della rianimazione. Un’operazione che stava per passare in sordina e che la nostra testata, ovviamente, ha documentato. Resta da chiedersi quale sarà l’area Covid per i pazienti non gravi, dove andranno quelli no Covid destinati alla rianimazione. Una serie di domande che qualcuno degli addetti ai lavori già starebbe mettendo nero su bianco per valutare un’azione legale.

Andrea D’Aurelio

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