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SULMONA – Una carenza di personale destinata ad aggravarsi con la costruzione del nuovo padiglione. Nove single sindacali uniscono le forze e chiedono al sindaco di Sulmona Annamaria Casini di fissare un incontro urgente per discutere della vertenza della polizia penitenziaria. La riapertura di un tavolo di confronto era stato chiesto dalla Cgil all’indomani della brutale aggressione ai danni di un agente penitenziario che è stato ferito con olio bollente da un detenuto. Ora il fronte comune dei sindacati perché riportare in auge una vertenza non più procrastinabile. “La penuria di personale già di per sé grave, unita all’assenza di future politiche tese a proporre una sua cospicua rideterminazione numerica, potrebbero determinare forti ripercussioni in ordine alla sicurezza non solo interna al penitenziario ma anche e soprattutto al di fuori del suo perimetro atteso che, le dinamiche che regolano la peculiarità che hanno i detenuti ivi reclusi di essere tutti di elevato spessore criminale, poco sono inclini a far pensare il contrario”- scrivono i sindacati nella lettera spedita al sindaco di Sulmona. Nel carcere di Sulmona sono solo 256 i poliziotti assegnati e la forza reale si riduce a 252unità operative: 22 ispettori, 16 sovrintendenti e 214 agenti ed assistenti. Sono però sottoposti a detenzione 500 persone e di queste 200 sono detenuti ospitati nel padiglione verde, quello ad Alta sicurezza (As1 e As3), altri 300 posti letto sono occupati nel padiglione blu (As3). Inoltre ci sono 25 collaboratori di giustizia di prima fascia e nella struttura vivono ben 167 ergastolani.

Andrea D’Aurelio

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