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SULMONA –  La sua è stata solo una reazione per chiedere aiuto, ha spiegato questa mattina al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Daniele Sodani, ma la tesi difensiva non è bastata, per il momento, ad evitare gli arresti domiciliari. La convalida dell’arresto per S.S., 27 enne di Sulmona, è arrivata questa mattina al termine dell’udienza celebrata al Palazzo di Giustizia. Il Gip Sodani ha convalidato l’arresto in flagranza di reato, eseguito nella notte tra sabato e domenica dalla Polizia, ritenendo fondati i termini di legge, e ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, come richiesto dal Pm. Nel corso dell’udienza di convalida il giovane ha risposto al giudice e ha spiegato che la serie di epiteti pronunciati non erano indirizzati agli agenti del Commissariato in servizio ma a due persone di etnia rom,  non identificate e con le quali aveva avuto una colluttazione poco prima, essendo stato aggredito. Il 27 enne ha pure chiarito che la sua reazione voleva essere una forte richiesta di aiuto alla Polizia e non c’era quindi alcuna intenzione di opporre resistenza. Il suo legale, Alessandro Scelli, aveva chiesto non a caso la revoca o l’alleggerimento della misura cautelare con la presentazione alla polizia giudiziaria per la firma. Ma il giudice ha confermato i domiciliari. L’avvocato Scelli sta valutando il ricorso al Tribunale del Riesame dell’Aquila. Nei giorni scorsi per il giovane si era reso necessario anche il ricorso alle cure mediche del pronto soccorso in seguito a sensazioni di malore e svenimento avvertite in casa.  I medici del locale nosocomio hanno riscontrato un trauma cranico, dovuto alle percosse ricevute il giorno prima da persone a lui note in due momenti distinti, come dichiarato ai sanitari dal diretto interessato. Il 27 enne, prima di dare in escandescenza prendendo a calci la volante del 113, aveva dichiarato di essere stato aggredito da due persone, tanto da richiedere il pronto intervento degli agenti. Poi il fuori programma con l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale.

Andrea D’Aurelio

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