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SULMONA – E’ braccio di ferro fra Cospa e l’Unione delle Pro Loco della Provincia dell’Aquila sulle sagre paesane. L’oggetto del contendere è l’uso dei prodotti tipici che mirano a valorizzare non solo la gastronomia locale ma anche il territorio. Si è anni luce lontani da questa prospettiva per il Presidente del Cospa Dino Rossi. Secondo Rossi nelle sagre paesane “c’è di tutto ma spesso non prodotti tipici del territorio. “In Abruzzo ci sono parecchie aziende di prodotti tipici” spiega “come formaggi, dolci, passata di pomodoro, olio e vino, molte di queste hanno ancora i magazzini pieni a causa della neve e degli eventi tellurici che hanno intimorito i turisti, ma nessuno delle pro-loco si sono poste il problema, hanno seguitato come di abitudine ad acquistare ai fornitori della grande distribuzione”. Si pone di traverso alla versione del Cospa il Presidente dell’Unpli L’Aquila Raffaele Di Santi che difende l’integrità delle Pro Loco che mirano alla promozione dei prodotti tipici valorizzando la filiera a Km zero. Ma nel rispetto delle regole. “Non sempre il buon contadino della porta accanto” sottolinea Disanti “ha le certificazioni necessarie riconosciute dalla Asl, oppure è iscritto nell’apposito registro che poi obbliga a fatturare regolarmente. Capisco il ruolo della Cospa e l’importanza dei nostri allevatori, in un momento così difficile per il nostro territorio, ma sfogarsi su chi gratis, da volontario si prende responsabilità tutti i giorni e lavora sodo per portare il prodotto tipico sul territorio mi sembra ingiusto”. In Abruzzo esistono 290 Pro Loco e oltre 30.000 volontari. “Persone” aggiunge “a cui va il mio plauso come Presidente Provinciale Unpli L’Aquila e Consigliere Regionale Unpli Abruzzo che fanno giornalmente conoscere a coloro che vengono da lontano le tipicità della nostra amata terra d’Abruzzo”.

Andrea D’Aurelio

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