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Contro la decisione del presidente Inps Tridico  di internalizzare il servizio senza rispettare la clausola sociale, ovvero la riassunzione dell’attuale forza lavoro, ma procedendo a un concorso pubblico, i lavoratori dei call center di Comdata e Network Contact, le due società che dal 2019 gestiscono in Ati la commessa del contact center Inps hanno manifestato stamani dinanzi la sede Inps dell’Aquila. Allo sciopero ha aderito il coordinamento unitario delle RSU di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom che ha indetto un presidio in città, sotto la sede dell’Inps. Accanto alle lavoratrici e ai lavoratori i deputati Stefania Pezzopane e Luigi D’Eramo, il vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente, i consiglieri regionali Americo Di Benedetto e Pierpaolo Pietrucci, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il vice sindaco Raffaele Daniele, il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, l’assessore Daniele Ferella, i consiglieri Stefano Palumbo, Lelio De Santis, Giancarlo Della Pelle.inps “L’assemblea e il presidio di oggi davanti la sede dell’Inps a L’Aquila e nelle altre città, sono un ulteriore passaggio della mobilitazione dei lavoratori dei call center, dopo l’incontro dall’esito negativo tra il presidente Tridico e i sindacati dello scorso 22 settembre. In quell’occasione Tridico aveva parlato di ‘selezione’, mentre con la manifestazione di oggi siamo tornati a ribadire che la via maestra è invece quella della piena applicazione della clausola sociale e della norma per internalizzare, e della tutela delle competenze. Aggiungo che senza l’opposizione del ministro Brunetta saremmo già giunti, con il parere favorevole del ministro Orlando, a una esplicitazione più netta della norma sulla clausola sociale, grazie alla presentazione di un preciso emendamento a mia prima firma. Inoltre, vorrei ricordare a Tridico, che la Camera ha approvato un ordine del giorno, sempre a mia prima firma e con il parere favorevole del governo, sulla necessità di applicare la clausola sociale. L’internalizzazione doveva essere fatta, secondo la norma approvata dal Parlamento, entro quest’anno, invece il percorso non è ancora iniziato. La legge non è stata rispettata. Oggi siamo dunque qui, al fianco dei lavoratori, per ribadire all’Inps di essere conseguente alla volontà politica espressa dal Parlamento”, cosi ha affermato la deputata Dem Stefania Pezzopane. “Fratelli d’Italia presenterà un emendamento alla prossima legge di Bilancio affinché nel processo di internalizzazione dei dipendenti del call center Inps venga garantito il diritto al lavoro di tutti e tutti e 3.300 operatori, di cui oltre 500 impegnati nel sito dell’Aquila con contratto a tempo indeterminato, che quotidianamente svolgono un servizio essenziale per i cittadini e che nei mesi più duri della pandemia e del lockdown non hanno mai fatto meno il loro impegno”. A dare l’annuncio è il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. “Interesserò della vicenda anche il ministro per il Sud e la territoriale, Mara Carfagna, che domani sarà all’Aquila per l’inaugurazione del Parco della Memoria con il premier, Mario Draghi, affinché il governo vigili e si attivino tutti i percorsi possibili per individuare la strada giusta a tenere gli attuali livelli occupazionali. Sia nelle aule parlamentari sia in commission Lavoro alla Camera, dove il capogruppo di Fdi Walter Rizzetto, che ringrazio per il suo interesse ed è pronto ad ogni iniziativa legislativa utile a tutelare i lavoratori, sarà costante l’attenzione affinché venga correttamente attuatala clausola sociale così come previsto dall’articolo 5 bis della legge 101/19. Non mi sembra che il presidente Inps, Pasquale Tridico, abbia sostenuto un concorso o una selezione pubblica per ottenere l’incarico che ricopre. L’incarico gli è stato affidato su indicazione di una forza politica alleata del Pd in seno all’attuale governo: partito, quest’ultimo, che esprime il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, oggi presente nel territorio aquilano. Da loro è lecito attendersi una risposta risolutiva ad un problema che incide gravemente sulla vita di dieci di lavoratori e delle loro famiglie, stufi di essere presi in giro ormai da mesi”.

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