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SULMONA – Forza Italia-Bruno Di Masci, un accordo che non passa inosservato. Sta scatenando una valanga di reazioni il documento politico di apparentamento siglato ieri a Palazzo San Francesco da Elisabetta Bianchi e il candidato sindaco di “La Città che Vogliamo”. La prima ad intervenire è stata Annamaria Casini, candidato sindaco di “Noi per Sulmona”. “Nonostante rumors e anticipazioni in questi giorni, abbiamo creduto fino all’ultimo che l’apparentamento tra Bruno Di Masci ed Elisabetta Bianchi fosse alchimia da fantapolitica o la sceneggiatura di uno sketch da “Scherzi a Parte”, ma in questa martoriata Sulmona, così come accade ormai da anni, la realtà supera di gran lunga la fantasia”, tuona Casini. A fronte di quelle che erano state le avvisaglie nella prima parte della competizione elettorale, che ha visto una sonora battuta d’arresto del candidato sindaco sponsorizzato dalla senatrice Pezzopane e della ormai ex candidata sindaco portata per mano dalla senatrice Pelino” continua Annamaria Casini “sono venuti a galla gli inciuci, in corso da tempo, tra due raggruppamenti politici. Al di là di questo incesto politico, che già fa discutere a livello regionale e che presto diventerà un caso nazionale, fa rumore più di tutto il silenzio della senatrice del Pd, la quale si è spesa con intenti pubblici e privati con esponenti del suo partito. Non ci aspettiamo nulla, invece, dalla senatrice Pelino, dato che le sue parole non danno alcuna affidabilità, basti pensare che qualche settimana fa aveva affermato, appena all’inizio della campagna elettorale, con tanto di comunicato stampa: “nessun accordo al ballottaggio” e che “non hanno alcun fondamento le voci artatamente messe in circolazione di un sostegno già accordato ad altri candidati al secondo turno” . Ci chiediamo cosa attenderci ora dalla senatrice Pelino, che nulla ha fatto per dire no al metanodotto, in barba alla battaglia dei comitati e della cittadinanza negli anni, ma soprattutto responsabile della chiusura del tribunale. Temi questi divenuti, oggi, cari a Bruno Di Masci, il quale li ha fatti suoi solamente in campagna elettorale, forse per trovare un punto di incontro anche programmatico con Elisabetta Bianchi, la quale, con questo apparentamento, ha dimostrato “che la sua visione concreta” si traduce nel voler prendere a tutti i costi uno strapuntino in Consiglio comunale; altro che il bene della città e dei sulmonesi”. Rincara la dose Massimo Carugno, Segretario Regionale del partito socialista. “Ognuno si apparenta con chi vuole, figuriamoci, ma sarebbe nascondere un elefante dietro un paio di occhiali da sole negare che l’apparentamento tra la lista sostenuta dalla senatrice Pelino e la coalizione sostenuta dalla senatrice Pezzopane è una mostruosità politica che non potrà essere ricomposta neanche con uno scambio di scanni a Palazzo Madama”- sostiene Carugno. Piovono critiche anche da Sovranità che coglie l’occasione per ribadire che non si apparenterà con nessuno.

Andrea D’Aurelio

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