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Torna a tuonare Silvio Paolucci, capogruppo Pd in consiglio regionale sulla campagna vaccinazioni 2020/2021. Dalle critiche mosse da Paolucci si evince che la Regione Abruzzo, ad un mese dalla campagna vaccinazioni, è ancora in ritardo, poiché mancano decine di migliaia di dosi di vaccino nonostante la campagna anticipata a causa del covid.

Dagli atti” dichiara Paolucci “risulta che solo il 25 giugno le Asl hanno comunicato i fabbisogni, quando è solitamente la Regione che coordina le Asl su aspetti così importanti. Tardiva anche la delibera di giunta n. 394 che fissa al 1° ottobre l’avvio della campagna vaccinale e che porta la data del 14 luglio, quindi è arrivata 20 giorni dopo la trasmissione dei fabbisogni da parte delle Asl e addirittura la stessa è stata trasmessa solo il 22 luglio, con comodo. Non potevano che andare deserte le rispettive gare per approvvigionarsi, visto tanto ritardo. L’ultima, in agosto, a cui l’Aric ha messo una toppa attraverso la contrattazione privata di una parte dei vaccini mancanti. Resta però un buco di decine di migliaia di dosi, peraltro definite rispetto al fabbisogno della campagna del 2019, quando il Covid non c’era, quindi sottostimate. Una vera latitanza nella programmazione, scritta nero su bianco nelle carte di cui abbiamo avuto cognizione dopo l’accesso agli atti richiesto per capire le responsabilità e motivazioni di tanto ritardo, che continua ad essere tale, perché nonostante la nostra mobilitazione, la gestione della campagna vaccinale risulta ancora approssimativa e carente. Latitanza rimarcata anche dal fatto che la Regione Abruzzo ha chiesto un numero di dosi pari a quello di anni precedenti alla manifestazione del Covid, al contrario delle altre Regioni e anche su questo chiediamo chiarezza. Tale situazione ci convince ancora di più dell’assenza di interesse di questa Giunta sui problemi reali della comunità, concentrata com’è solo sulla propaganda. Li abbiamo visti lesti a sfilare con il Napoli a Castel di Sangro, parlando di un’operazione di marketing territoriale eccezionale, che ad oggi non ci risulta; per di più anche incardinata su una delibera di Giunta illegittima, perché sottrae oltre 1 milione (che potrebbero diventare quasi 7!) ai fondi per il microcredito destinato alle piccole e medie imprese che l’esecutivo non utilizza per fare i bandi; nata, infine, senza sentire l’autorità di gestione e senza una legge del Consiglio Regionale, ancora una volta esautorato dalle sue funzioni, proprio come sta accadendo con la programmazione sanitaria e ospedaliera. Un’approssimazione che non possono pagare gli abruzzesi. Sulla salute serve programmazione seria, perché si tratta di un diritto essenziale”, conclude Paolucci.

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