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OFENA – Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, ha rinviato a giudizio un 53 enne ed una 31 enne di Pizzone (Isernia), entrambi accusati di aver appiccato l’incendio doloso nell’azienda agricola di Dino Rossi, esponente del Cospa Abruzzo. I fatti si sono verificati ad Ofena lo scorso anno, tra gennaio e marzo. Il primo episodio risale al 24 gennaio 2022 quando il rogo aveva distrutto una rotopressa utilizzata per comprimere il fieno. L’altro atto incendiario porta la data del 7 marzo. In quella occasione è stata data alla fiamme una terna, ovvero la ruspa con la pala e il braccio escavatore. Il forte calore fece esplodere i vetri della rimessa. Nella circostanza, i bovini della stalla, percepito il pericolo, si erano messi in salvo uscendo dal capannone. La stalla, in conseguenze dei due incendi dolosi, è risultata inagibile tant’è che l’imprenditore si è visto costretto a rimodulare l’attività. Danni per circa 100 mila anche all’attività di trasformazione del latte, che era stata interrotta. Le indagini svolte dalla compagnia dei Carabinieri di Sulmona, competente territorialmente, hanno portato ad escludere il presunto collegamento con la criminalità organizzata. Sotto la lente della magistratura sono finiti i due imputati, entrambi fornitori dell’azienda. A contattarli sui social era stato proprio Rossi. Poi una serie di richieste e circostanze, anche successive ai fatti, che hanno portato la Procura del capoluogo a chiedere ed ottenere il processo il rinvio a giudizio. L’imprenditore si è costituito parte civile per il tramite dell’avvocato del foro aquilano, Maria Teresa Di Rocco, mentre i due imputati dovranno presentarsi a fine giugno davanti al Tribunale collegiale dell’Aquila.

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