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SULMONA – Per le omesse verifiche sui permessi a costruire, il lotto avrebbe perso la sua capacità edificatoria per la costruzione di una quarta palazzina. Per questo l’imprenditore, Antonio Rubeo, trascina il Comune di Sulmona in giudizio, davanti al Tribunale Civile, chiedendo un maxi risarcimento da 300 mila euro. Oggetto della diatriba è l’autorizzazione a costruire relativa al progetto in variante al planovolumetrico già approvato, necessaria per l’edificazione. L’imprenditore ha avanzato una serie di rivendicazioni urbanistiche per il lotto ricadente nella cosiddetta “cittadella sanitaria” di via Buco della Grotta. Con le sue società Rubeo era proprietario della maggior parte dei terreni ricompresi nel lotto in questione. Lì ha venduti a terzi ed ora lamenta che l’area ha perso la capacità edificatoria prescritta dalla legge perché l’ente avrebbe omesso delle verifiche sui permessi a costruire.Una tesi che appare del tutto infondata secondo il Comune. “In un’ottica difensiva si stagliano plurimi profili di inammissibilità delle domande di controparte così come, anche nel merito, la prospettazione avversaria del lamentato danno soffre di notevole genericità e si presta ad essere confutata”- scrivono da Palazzo San Francesco nella delibera di Giunta Comunale con cui sindaco e assessori, fatta eccezione del vice sindaco Casciani e della Tuteri che non erano presenti, hanno dato mandato all’ufficio legale dell’ente di resistere in giudizio. La prima udienza di comparazione è fissata per il prossimo 12 marzo 2023.

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