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SULMONA – Il Tribunale di Sulmona accorcia le distanze tra la vittima e il presunto stalker ma resta solido il quadro probatorio a carico del 53 enne di Sulmona, raggiunto nelle scorse settimane dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla sua ex, per il reato di atti persecutori. All’esito dell’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari, Alessandra De Marco, ha confermato la misura cautelare applicata in precedenza, autorizzando l’indagato a recarsi nel luogo in cui svolge l’attività lavorativa e nell’abitazione dell’anziana madre, negli orari di chiusura dell’asilo frequentato dal figlio minore. Il 53 enne dovrà quindi osservare una distanza di 300 metri dagli altri luoghi frequentati dalla sua ex compagna. Non più 500 come deciso in precedenza. La misura cautelare è stata sostanzialmente allentata tant’è che il giudice ha accolto le richieste depositate dall’avvocato difensore, Alessandro Margiotta. Tuttavia il castello accusatorio mantiene la sua solidità, non essendo emerso alcun elemento concreto dal quale poter trarre il convincimento di una mutuazione del quadro indiziario, come rileva il Gip. Nel corso dell’interrogatorio l’indagato si era avvalso della facoltà di non rispondere, rilasciando dichiarazioni spontanee, spiegando che le sue condotte erano tese a recuperare il rapporto con la sua ex per mantenere i rapporti con la prole in comune. Di tutt’altra natura le contestazioni della Procura e della vittima che sarebbe stata oggetto di controllo e pedinamenti nei luoghi di svago e di lavoro, fino ad essere costretta a modificare il proprio stile di vita e a rifugiarsi a casa della madre con le tapparelle chiuse per il timore per la propria incolumità. In un solo giorno avrebbe ricevuto circa 560 messaggi con foto. Tutte le accuse mosse dovranno trovare riscontro nel corso delle indagini preliminari. Intanto resta in piedi la misura cautelare, seppur allentata con la serie di prescrizioni.

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