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SULMONA – Funzionano solo cinque telecamere su trentasei. E’ questo l’amaro report della videosorveglianza cittadina che arriva all’indomani del tavolo in Prefettura sull’ordine e la sicurezza pubblica. Si sono scelte alcune misure per intensificare i controlli in centro storico come il potenziamento dell’illuminazione pubblica, pattugliamenti più frequenti ma anche l’adozione del daspo per chi spaccia sostanze stupefacenti con il conseguente aggiornamento del regolamento di Polizia Locale. Ma uno dei punti sul quale sindaco e Prefetto si sono lasciati è il miglioramento della videosorveglianza. Il “grande fratello” cittadino necessita quindi di una manutenzione più incisiva a giudicare dalle risultanze della mappatura che è stata eseguita in occasione del progetto di potenziamento e implementazione della videosorveglianza. Trentuno telecamere non funzionano e cominciano ad essere troppe soprattutto se alcuni casi di cronaca complicano e non poco le indagini investigative. L’ultimo in ordine di tempo riguarda il pestaggio del poliziotto-commerciante per aver rimproverato un minore. Una criticità che aveva evidenziato il coordinatore di Italica, Alberto Di Giandomenico. Sull’implementazione della videosorveglianza pesa la bocciatura del Ministero che ha escluso Sulmona ed altri comuni dalla graduatoria per l’attribuzione dei fondi ministeriali proprio per il basso indice di criminalità rapportato alla densità degli abitanti. Ha già gettato acqua sul fuoco la consigliera comunale, Roberta Salvati, che ha fatto allocare in bilancio 30 mila euro per nuove telecamere ma ora chiederà un incremento della somma. Dalla mappatura effettuata nei giorni scorsi è emerso che nuovi impianti di videosorveglianza servono nelle seguenti zone della cuttà: centro storico compreso all’interno delle due circonvallazioni, la zona compresa tra via Cappuccini e via L’Aquila ( anche via Avezzano), la zona compresa tra viale Costanza e via Lamaccio, la zona compresa tra viale della Repubblica e l’ex strada statale 17, le frazioni del comune di Sulmona. Sul fronte della manutenzione e dell’implementazione non si può più perdere tempo.

Andrea D’Aurelio

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