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SULMONA – Seduto nei pressi dell’acquedotto di Piazza Garibaldi salutava tutti i sulmonesi. Era impossibile non accorgersi della sua discreta presenza. A molti chiedeva un euro o una sigaretta. Ad altri, dopo aver preso confidenza, domandava “quando finiva il mondo” imbastendo dei brevi discorsi oppure ti intratteneva con la classica espressione del dialetto sulmonese “di chi sci lu fie to?”. Si è spento questa notte nella sua abitazione di Piazza Minzoni Luigi Coletta, 65 enne sulmonese, icona della città. Dal suo “angoletto” di Corso Ovidio ha visto passare intere generazioni che in queste ore sulla rete sociale di facebook stanno postando i migliori ricordi del “grande maestro”. Da giovane lavorava con il padre nella bottega di famiglia. La sua più grande passione era la musica. Non pochi infatti lo ricordano come un pianista affermato che si è esibito con gruppi musicali della zona. A ricordarlo anche l’assessore regionale alle aree interne Andrea Gerosolimo. “Un pezzo di città, un pezzo di noi se ne va. Con lui tante generazioni sono cresciute”- ha scritto Gerosolimo su facebook. Ultimamente Coletta si vedeva sempre di meno e negli ultimi tempi le sue condizioni di salute sono peggiorate. Oggi la notizia del decesso che ha rattristato un’intera città. Se la sua domanda ricorrente era “quando finisce il mondo?”, ora saprà almeno che cosa c’è nell’altro mondo.

Andrea D’Aurelio

Foto Angelo D’Aloisio

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