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SULMONA –  Cinque mesi di lunga e atroce agonia in quel di Milano per salvarsi dal tumore, la malattia del secolo. Ma nulla da fare. La via della guarigione la signora Rossana l’ha trovata nella sua Sulmona in quell’ospedale che proprio nelle ultime ore viene tirato in ballo per la riorganizzazione sanitaria, la carenza di personale e i soliti disservizi. Commuovente e sincera la storia di una coppia, Ezio e Rossana. Lei, malata di tumore e lui, marito disperato. Una battaglia che sembrava ormai persa ma i due non hanno mai gettato la spugna, nemmeno quando la speranza “ultima a morire” sembrava già morta. Da Milano hanno deciso di tornare a Sulmona e dopo alcune settimane Rossana è salva. Ha lasciato la sua stanza dell’ospedale ed è tornata a condurre una vita serena. Quegli intervento delicatissimi sono stati eseguito nei reparti di Terapia Intensiva e Chirurgia Generale del Ss.ma Annunziata. I due hanno messo nero su bianco tutta la loro gratitudine ai medici del nosocomio peligno, in particolare a Maurizio Tempesti. “Abbiamo passato cinque mesi lunghissimi a Milano per cercare di salvare mia moglie – ha raccontato Ezio – ma purtroppo, dopo una serie di interventi, nulla sembrava andare per il verso giusto. Così, la decisione di tornare a casa. E qui, finalmente, abbiamo ritrovato la luce. Oggi, a distanza di un mese mia moglie è stata dimessa dal reparto di Chirurgia grazie alla rara sensibilità del dottor Tempesti, dotato di professionalità indiscussa e di un’umanità difficilmente riscontrabile che nonostante la difficoltà dell’intervento che mia moglie doveva subire ci ha provato riuscendo in quello che noi definiamo un miracolo”. Una vicenda che getta un briciolo di speranza sul futuro del Ss.ma Annunziata e conferma che quanto non mancano personale qualificato e attrezzature adeguate, ogni ospedale può funzionare.

Andrea D’Aurelio

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