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PRATOLA PELIGNA – Spunta un terzo fascicolo per la vicenda giudiziaria dell’eredità contesa di Pratola Peligna. La Procura della Repubblica di Sulmona ha notificato la chiusura delle indagini preliminari e l’avviso di garanzia alla vicina di casa di 39 anni, finita sotto inchiesta per essere entrata in possesso della carta bancomat di proprietà dell’anziana, “indebitamente utilizzata per effettuare una transazione nello sportello Atm di un istituto di credito”. La vicenda risale al marzo 2022. L’indagata si dichiara estranea ai fatti poiché, da quando si apprende, aveva effettuato solo un estratto conto su ordine dell’anziana. Si tratta del terzo capitolo della vicenda giudiziaria che, sul fronte penale, vede indagati cinque parenti e nipoti della donna per circonvenzione d’incapace. Uno di questi risulta indagato anche per essersi fatto rilasciare dall’anziana, una 90 enne deceduta nei mesi scorsi, un testamento olografo sequestrato dalla Procura. La vicina di casa era stata invece nominata erede universale dalla 90 enne nel 2021. Un’accusa, legata alla “distrazione” di 450 mila euro dal conto della donna, ancora da riscontrare in sede di incidente probatorio nel corso del quale il giudice per le indagini preliminari, lo scorso 14 settembre, aveva designato un perito. L’anziana, ad onor del vero, aveva effettuato dei bonifici in tal senso. Il filone civile per la nomina di un amministratore si è chiuso con il deposito del certificato di morte. Le nipoti dell’anziana avevano evidenziato l’inopportunitá della scelta di nominare quale amministratore provvisorio proprio la madre della vicina designata erede universale. Circostanza che aveva spinto giudice e Pm a recarsi a casa della 90 enne per un sopralluogo. Lo scenario che si apre è il più complicato e delicato poiché di mezzo c’è l’eredità contesa tra il fratello, la giovane nominata davanti al notaio e gli altri congiunti. Cose, fortunatamente, non dell’altro mondo dove l’anziana potrà riposare in pace.

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