banner
banner

SULMONA – Ha incaricato l’amico di spostare l’auto, una Mercedes parcheggiata in via papa Giovanni XXIII, da riconsegnare al fratello ma entrambi, con l’accusa di furto pluriaggravato in concorso, sono finiti sotto processo perchè quella vettura si è scoperto di essere di proprietà di Pietro Leonarduzzi, imprenditore di Sulmona. Oggi, per M.V., 51 enne di Sulmona e pregiudicato già noto alle forze dell’ordine, è arrivata la condanna del Tribunale  a un anno di reclusione e al pagamento di 500 euro di ammenda più le spese processuali. Mentre il “complice”, Maurizio Restaino, è stato assolto, con sentenza pronunciata dal giudice monocratico Concetta Buccini, perchè il fatto non costituisce reato.  I fatti risalgono al 2016 quando l’imprenditore, dopo aver aperto la sua attività e aver parcheggiato in tutta fretta la  Mercedes lasciando le chiavi nel quadro, si è accorto che un uomo saliva sulla sua vettura per metterla in moto e allontanarsi. A bordo della Mercedes c’era proprio Restaino che, in via Cappuccini, riconsegnava il veicolo al 51 enne di Sulmona, per assecondare una richiesta. Nel frattempo Leonarduzzi aveva già avvertito i Carabinieri e l’ironia della sorte ha voluto che Restaino si è ritrovato a passare di lì a poco in via papa Giovanni. E’ stato quindi fermato dal proprietario dell’auto che ha chiesto spiegazioni. “Io non sapevo che era la tua auto. Ho fatto solo un favore a una persona che mi ha incarico di spostare la Mercedes del fratello”- avrebbe risposto Restaino a Leonarduzzi. Una tesi che ha trovato riscontro in Tribunale tant’è che l’avvocato del sulmonese, Alberto Paolini, ha chiesto e ottenuto l’assoluzione con formula piena per il suo assistito, in mancanza di indizi di colpevolezza e perchè- secondo la difesa- del tutto estraneo ai fatti. Restaino e Leonarduzzi si sono recati insieme alla caserma dei Carabinieri per deporre e i militari, attraverso le immagini di videosorveglianza installate nella zona, hanno denunciato i due per furto aggravato. Un’auto che- secondo gli imputati- sarebbe stata rubata per “sbaglio” ma i magistrati e i Carabinieri sono venuti a capo della vicenda. Il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna per entrambi: un anno per M.V. e otto mesi per il “complice”-amico. La condanna è arrivata solo per il 51 enne, a un anno di reclusione e a 500 euro di multa, mentre è stata riconosciuta la buona condotta per Restaino, assolto perchè il fatto non costituisce reato.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento