banner
banner

SULMONA –  Se la sono data di santa ragione, chi imbracciando un coltello e chi una pietra di grandi dimensioni , dando vita a una furibonda aggressione in pieno giorno. Per la lite di via Giulia, balzata alle cronache le scorse settimane, la Polizia ha assicurato alla giustizia i responsabili. Il bilancio dell’operazione condotta dalla Squadra Anticrimine del Commissariato, diretto dal neo Dirigente Antonio Scialdone, ha portato alla denuncia di due giovani del posto, un 34 enne di origine albanese e un 30 enne di Sulmona, entrambi deferiti in stato di libertà all’autorità giudiziaria. L’aggressione sarebbe scoppiata per motivi passionali, una ragazza corteggiata da entrambi, la cui rivalità in amore avrebbe portato i due a venire alle mani. Il sulmonese è rimasto anche ferito, rimediando cinque giorni di prognosi, come recita il referto dell’ospedale di Sulmona. Ma veniamo ai fatti. Erano circa le 14,30 dello scorso 1 maggio quando arriva la telefonata al centralino del 113 per una “rissa” in atto in via Giulia, nei pressi di un’attività commerciale, sotto gli occhi dei residenti che si sono affacciati dai balconi e hanno segnalato l’episodio alle forze dell’ordine. La lite avrebbe coinvolto almeno quattro persone, l’albanese e tre sulmonesi, ma solo per due di loro è scattata la denuncia. Il 34 enne dovrà rispondere di lesioni aggravate dall’uso dell’arma, per aver ferito con la pietra il suo “rivale” ma anche di molestie e minaccia verso la ragazza che non era presente al momento dei fatti. Il 30 enne di Sulmona è stato invece denunciato per detenzione di arma atta ad offendere ( il coltello che non è stato rinvenuto dagli investigatori) e minaccia aggravata verso l’albanese. Nel corso della furibonda lite sarebbero infatti volate parole ed offese molto pesanti, da “ti ammazzo” a “stai attento”, tanto da configurare una grave intimidazione. Nel giro di una ventina di giorni gli uomini dell’Anticrimine, agli ordini dell’ispettore superiore Daniele L’Erario, hanno chiuso l’attività d’indagine. Per i quattro presenti sul posto, ancora in pieno lockdown, non si esclude una sanzione amministrativa per aver violato le normi anti-Covid in quanto l’uscita di casa non rientrava tra i motivi di comprovata necessità. L’amore smuove tutto ma non può portare ad atti simili, soprattutto in pieno giorno e in tempo di emergenza.

Andrea D’Aurelio

 

Lascia un commento