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SULMONA – L’accusa più grave era quella di essersi introdotto nell’abitazione della madre contro la sua volontà per estorcerle denaro, usando anche violenza e minacciandola di morte. Per questo reato G.D.S., 62 enne originario di Goriano Sicoli, è stato assolto dal giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, mentre la pesante condanna a due anni e tre mesi di reclusione è arrivata per l’imputazione di violazione di domicilio. Ma andiamo con ordine. I fatti risalgono alla metà di giugno del 2013 fino al 6 luglio dello stesso anno. Secondo l’accusa l’imputato avrebbe maltrattato la madre entrando in casa contro la sua volontà, usando violenza con calci, pugni e schiaffi, pur di costringerla a consegnargli del denaro. Al rifiuto della madre l’uomo sarebbe arrivato anche a minacciarla in maniera grave non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà. Un castello accusatorio che è stato smontato nel corso del processo. Il giudice Francesca Pinacchio ha infatti ritenuto insussistenti le accuse per quanto riguarda l’estorsione e la violenza, mandando assolto il 62 enne mentre lo ha condannato per essersi introdotto all’interno del garage dell’abitazione della madre e dei fratelli, contro la volontà di questi ultimi, previa effrazione della serrature. Una condotta che sarebbe stata reiterata in occasione e tempi diversi tanto da convincere il giudice a pronunciare la sentenza di condanna a due anni e tre mesi di reclusione. Ma si sta già valutando il ricorso in appello.

Andrea D’Aurelio

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