banner
banner

Sarà un suono di speranza e di buon auspicio per il prossimo futuro quello delle campane della chiesa dell’Annunziata che dal cuore della città rinnoveranno questa sera la tradizione di “caule e pesce”, “cavoli e pesce”. La “voce” del “campanone” infatti, dal suono avvolgente, sembrerà scandire più volte il nome della pietanza tipica della vigilia natalizia, sollevando il pensiero verso la festa imminente, distante giusto un mese. E da qui al 24 dicembre riascolteremo ogni sera quella voce amica.Una tradizione, quella del “campanone” e del suo “caule e pesce”, che affonda le sue origini nell’Ottocento. Verso il 1970, il campanone dell’Annunziata fu costretto al silenzio per problemi di stabilità della torre campanaria. Per iniziativa del senatore Michele Celidonio che seppe coinvolgere le comunità sulmonesi residenti in Venezuela, Stati Uniti e Australia, il campanone tornò a suonare il 3 ottobre 1982. L’appuntamento con la tradizione,ripristinata di recente dall’ex Presidente dell’Asp Catia Puglielli, è per le ore 19.15 di oggi, sperando che non ci siano intoppi dell’ultimo minuto come accadde lo scorso anno. Le campane di “caule e pesce” devono poter scaldare il cuore e inviare, ancor più forte e incisivo del passato, il loro messaggio di speranza, pacatezza, incoraggiamento e consolazione. a.d’.a. (foto Angelo D’Aloisio)

Lascia un commento