banner
banner

Mauro Nardella, della Uil Pa, in seguito all’esito di positività di otto agenti nel carcere dell’Aquila, interviene con una nota:

“Dopo gli otto casi conclamati di covid 19 rinvenuti in quel del carcere delle Costarelle e dei quali la UIL PA polizia penitenziaria ne è venuto a conoscenza solo a mezzo stampa e non per il tramite della Direzione come sarebbe stato auspicabile accadesse, sembrerebbe che la mensa riservata al personale di stanza al penitenziario aquilano sia stata seppur temporaneamente chiusa. Non si conosce il reale motivo di questa decisione ma sembrerebbe che l’erogazione dei pasti sia stata sospesa a seguito della positività riscontrata nei confronti di una operatrice della ditta appaltatrice. In più di un’occasione abbiamo chiesto quali determinazioni le direzioni dei vari istituti aquilani avessero preso in ordine a politiche volte a contrastare il contagio. A parte l’opera di puntuale e precisa informazione messa a punto dal direttore del carcere di Sulmona Sergio Romice e dal Comandante di reparto Sarah Brunetti – aggiunge –  di quello che è stato fatto negli istituti penitenziari di L’Aquila ed Avezzano non si è saputo ancora nulla se non la notizia, che la UIL ritiene gravissima, dell’avvenuta sottoposizione a tampone di alcuni (che nel frattempo erano in isolamento fiduciario) in piena autotutela sanitaria e con costi dei test a carico loro e non dello Stato come sarebbe stato giusto fare. Chiediamo ora conto alla direzione carceraria dell’Aquila del perché sia potuto succedere questo con la speranza di non ricorrere ancora una volta alle cure della stampa. Di sicuro questo non l’accetteremmo. Intanto – conclude Nardella – chiediamo che agli operatori che si sono sottoposti a tampone in autoeconomia gli venga rimborsato il costo dei test ai quali si sono sottoposti”.

Lascia un commento