SULMONA – “In questo periodo di emergenza straordinaria vissuta mettendo al servizio del Paese tutte le nostreconoscenze e competenze, il nostro lavoro contribuisce ainformare e ad assistere gli Italiani. Un’attività che deve essere ben messa a fuoco, perché nelle attuali condizioni di isolamento diventa un servizio essenziale: pensiamo ai cali di tensione della rete elettrica o all’attivazione di servizi di pagamento on line in questo momento in cui siamo tutti isolati nelle nostre case; pensiamo ad una persona sola che ha lo smartphone bloccato e non sa come ripristinarlo; situazioni banali che nell’eccezionalità del momento possono diventare emergenze nell’emergenzaâ€.  Dichiara Lelio Borgherese, Presidente di Assocontact – Associazione Nazionale dei Contact Center in Outsourcing – chechiede pertanto al Governo la giusta attenzione per i lavoratori del settore che si trovano come tanti altri in prima linea nel fronteggiare la crisi. “Chiediamo quindi di equiparare il lavoro dei contact center ai servizi di pubblica utilità , così da poter continuare a fare il nostromestiere conciliandolo con la massima sicurezza per i nostri lavoratori e per le loro famiglieâ€Â  Oggi, a Palazzo Chigi, il Presidente Conte insieme ai ministri Patuanelli, Gualtieri, Speranza, Catalfo e D’Incà  si staconfrontando con le associazioni industriali e i sindacati. Oggetto della riunione è il DPCM con i protocolli di sicurezza necessari atutelare la salute dei lavoratori, dalla dotazione di mascherine alla distanza di sicurezza. “Bisogna capire subito che il nostro servizio, assistendo da remoto le persone, contribuisce a farle stare in casa, limitando il pericolo di contagio. Ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare, una funzione invisibile ma importante: il maggior numero di richieste inoltrate ai numeri verdi – spiega Borgherese – proviene spesso dapersone spaventate e sole che hanno bisogno di parlare e di essere sostenute. Le nostre persone sono un argine per la tenuta emotiva del Paese: se chiudessimo noi, andremmo tutti incontro a grosse difficoltà â€. “L’enorme, incessante, lavoro di questi giorni ci spinge a non voler assumere decisioni unilaterali di chiusura, perché chiudere vuol dire interrompere dei servizi essenziali. Vogliamo invece lavorare a stretto contatto con le Istituzioni, in primis il Governo e la Protezione Civile, per andare avanti garantendo il rispetto di tutte le indicazioni governative e per assicurare la maggiore sicurezza possibile alle nostre lavoratrici e ai nostri lavoratoriâ€. “Proprio per conciliare il diritto ai servizi essenziali dei cittadini con la tutela della salute dei lavoratori, abbiamo approntato a tempo di record soluzioni di smart working che per il nostro settore sono una rivoluzione copernicana. – aggiunge il Presidente Borgherese – Se stiamo continuando a investire massicciamente intecnologie e a trasformare radicalmente la nostra organizzazione con lo sviluppo dello smart working è perché noi per primi crediamo che nulla è più importante in questo momento che fare la propria parte affinché l’Italia isolata non sia anche un’Italia sola.â€( Red)