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“Il viaggiatore cercherà sempre più sicurezza. Tenendo conto di questo, abbiamo la necessità di adottare da subito misure concrete”: lo ha detto la sottosegretaria ai Beni culturali, Lorenza Bonaccorsi, intervenendo nel corso dell’incontro organizzato da Partito Democratico abruzzese, dal titolo “Emergenza turismo”, in cui assieme agli operatori si sono individuati i provvedimenti e le misure per la ripartenza di un settore che, ha detto il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina “è tra i più colpiti” dall’emergenza, oltre che tra i più importanti per l’economia regionale.

Bonaccorsi ha elencato le misure. Alcune saranno messe in campo da subito, altre sono di medio periodo: liquidità, non solo credito, per le imprese del comparto; credito di imposta sugli affitti; interventi di sostegno, come l’estensione della cassa integrazione, per i lavoratori stagionali e per categorie come le guide turistiche; aiuti alle imprese per il rispetto di esigenze come la sanificazione dei luoghi e il distanziamento sociale. Bonaccorsi ha poi confermato la validità della legge 145 del 2018 (che proroga le concessioni demaniali marittime fino al 2033), e l’approfondimento in corso per la realizzazione di interventi come il cosiddetto bonus vacanze (sarà orientato alla fruizione da parte delle fasce di reddito medio/basso, da utilizzare nelle strutture ricettive del territorio italiano), una campagna di comunicazione a vantaggio del settore sul territorio nazionale e una ulteriore di “riposizionamento strategico del nostro Paese”.

A nome del Pd Abruzzo Giovanni Lolli ha ricordato che una parte significativa del piano di rilancio per la fase due presentato dal partito nei giorni scorsi è indirizzato specificatamente al settore del turismo, e sottolineato la particolare attenzione con cui esso va seguito, per diversi fattori: “Questa crisi lo ha travolto nella sua interezza, in un momento in cui in Abruzzo si scontavano ancora gli effetti negativi di eventi come i terremoti e la tragedia di Rigopiano. Segnalo che nell’arco di tempo che va dal 2008 al 2018 mentre nel Paese in generale si riscontra una crescita delle presenze e dell’utilizzo delle strutture, in Abruzzo si registra una diminuzione”. Inoltre, ha detto Lolli, il turismo abruzzese è caratterizzato da un’accentuata polverizzazione (17mila attività per 55mila addetti) che lo rendono particolarmente fragile, “il rischio è che questa crisi porti alla scomparsa di una parte consistente della filiera”.

L’ex presidente della Giunta regionale ha ribadito la necessità che la Regione integri con proprie risorse e provvedimenti, concertati con gli operatori, quelli che metterà in campo il governo: dei 300 milioni che si possono ottenere rimodulando i fondi strutturali, Fsc e Psr (operazione consentita dal governo), 100 potrebbero andare al comparto turistico regionale, per misure della durata complessiva di un anno come il sostegno ai Comuni e agli enti locali per la sospensione o l’abolizione dei tributi, l’istituzione di un bonus che si sommi a quello nazionale, come proposto da alcuni operatori, da spendere nelle strutture regionali, una campagna di promozione, la previsione di risorse per la sanificazione dei luoghi, la revisione del piano strategico regionale alla luce delle nuove priorità che sono emerse con l’emergenza, puntando ancora di più sulla realizzazione delle piste ciclabili, sulla Film Commission, sul rilancio dell’Appennino.
Gaetano Trigilio

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