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SULMONA – Nell’ospedale che la Asl continua a definire “No Covid” entra il sesto paziente. Il trasferimento è stato disposto nel pomeriggio ed ha colto ancora una volta tutti di sorpresa anche se nei giorni scorsi avevamo parlato della possibilità di un incremento dei ricoveri nella terapia intensiva dell’ospedale dell’Annunziata. All’indomani del comitato ristretto dei sindaci, nel corso del quale l’azienda sanitaria ha annunciato il trasferimento dei pazienti Covid dal locale nosocomio per la giornata di mercoledì, si è registrato il sesto ricovero che confonde ancora una volta la natura e la funzione del presidio ospedaliero nell’ambito dell’emergenza Coronavirus. La presa in carico, anche solo per qualche giorno di un paziente Covid, comporta l’attuazione di una serie di misure nell’interesse dell’intero presidio e del paziente stesso che, prima di tutto, è una persona che necessita di cure. La mappa delle carenze nell’ospedale “Covid a tempo” viene rispolverata dalla coordinatrice Tdm, Catia Puglielli: Il personale del triage è lo stesso personale del pronto soccorso. Le barelle hanno difficoltà ad entrare nel pre triage. La sanificazione delle ambulanze dopo il trasporto di un covid avviene nel piazzale del vecchio pronto soccorso mentre gli utenti entrano in ospedale. I nefropatici, le donne in gravidanza, le persone che devono fare la donazione, le persone che devono fare le analisi inevitabilmente devono fare lo stesso percorso che fanno i pazienti Covid. Fra le sei persone positive al virus, tutte provenienti dalla costa eccetto l’uomo di Castel Di Sangro, c’è anche un 23 enne di Pescara che ieri è stato intubato e ricoverato in gravi condizioni. Nel frattempo sul fronte dei casi accertati a Sulmona non sono arrivate, almeno finora, sostanziali novità. Si è solo registrato un incremento notevole delle persone poste sotto monitoraggio sanitario. Sono in totale 42 i soggetti in sorveglianza attiva entrati in contatto, a vario titolo, con sei dei sette contagiati in città. Si attende il responso su un’infermiera del San Raffaele e sugli operatori sanitari della clinica sottoposti al tampone.

Andrea D’Aurelio

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