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SULMONA – “Questi 14 mesi di aperture e chiusure hanno fatto ancor più male al centro sportivo che ne è uscito indebolito. Ci hanno etichettato come coloro che non rispettano le norme quanto,  già prima del Covid, a tutti gli spogliatoi di tutte le palestre c’era un regolamento: non entrare con le stesse scarpe con le quali si passeggia, portare asciugami e indumenti di cambio”. A ricordarlo è il coach del benessere, il giovane sulmonese Daniele Cutrone, che ai nostri microfoni rilegge l’anno duro delle palestre, tra le più penalizzate dall’emergenza pandemica in atto, con un’altalena di chiusure che resta ingiustificata, tenendo conto che la palestra da sempre garantisce percorsi separati, rispetto delle distanze e gestione di flussi.  Fortuna che Daniele, sin dal primo lockdow, ha fatto da apripista per il format digitale, per fare cioè palestra da remoto e far riscoprire quel benessere quotidiano che non può venir meno, soprattutto in tempo di emergenze. Le sue dirette sono diventate virali come pure sono state trasmesse dalla nostra emittente. Ma dopo un anno come si torna in palestra, almeno all’aperto? “E’ stato un periodo rinascimentale con nuove abitudini e situazioni”- dichiara Cutrone- “con un sondaggio che ho fatto sui social ho notato che il 70 per cento delle persone si è allenata di più durante la quarantena che prima del Covid. Le persone hanno capito quindi quanto l’attività fisica sia importante”. Il giovane coach, il mister energia verrebbe da ribattezzarlo, guarda il bicchiere mezzo pieno anche se non le manda a dire. “Quanto a ristori non è arrivato nulla. Io mi auguro che questa esperienza porti a valorizzare la figura del professionista perchè spesso questo non viene considerato come lavoro e non è così”- tuona il giovane sulmonese che parla anche della palestra del futuro, quella cioè che deve creare necessariamente degli spazi digitali, pur conservando il suo format naturale. L’intervista integrale è disponibile sulla nostra piattaforma di youtube.

Andrea D’Aurelio

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