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SULMONA – Decine di persone erano cadute nella trappola, senza volerlo, per l’offerta della casa vacanze a Vasto Marina. Nel folto elenco compariva anche un pratolano che non si è rassegnato e ha trascinato la vicenda sui banchi della giustizia. Per il reato di truffa aggravata un 28 enne di Napoli, D.S., ha rimediato un pesante condanna nel processo celebrato questa mattina davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio: un anno e tre mesi di reclusione, 150 euro di multa, risarcimento alla persona offesa da liquidare in separata sede, pagamento delle spese processuali con una provvisionale di 2074 euro in favore dell’erario. Non uno scherzo insomma anche se la pena resterà sospesa. I fatti risalgono al luglio del 2018 quando il pratolano, sul sito on line subito.it, aveva captato l’offerta della casa vacanze, luminosa e ben arredata. L’ideale, si pensava, per trascorrere qualche giorno di relax con la famiglia. Si mise quindi in contatto con la mail di riferimento per ricevere tutte le informazioni del caso. Posta elettronica che risulta di proprietà di una donna. Avendo ricevuto tutte le rassicurazioni, il giovane effettuò un bonifico sul conto Iban intestato all’imputato con il quale si mise in contatto telefonico tramite utenza cellulare. Una caparra di 200 euro in attesa di saldare il resto per la “vacanza da favola”. Peccato che, giunto sul posto nel giorno e nell’orario stabilito, la vittima fece l’amara scoperta. La casa risultava intestata ad un’anziana ricoverata in una rsa della zona mentre decine di turisti si recavano in loco per stessa truffa, riferendo il nome di battesimo della persona con la quale avevano trattato. Un duro colpo per il pratolano che si ritrovò sotto il sole con una bimba di tre anni al seguito. Solo grazie alla generosità di una famiglia del posto riuscì a trovare ospitalità, come ha raccontato questa mattina al giudice tra lacrime e rabbia. Alla fine la giustizia, per lui, è arrivata. Il 28 enne è stato condannato alla pena sospesa di un anno e tre mesi più al risarcimento e al pagamento delle spese di giudizio. Ad assistere la vittima, costituitasi parte civile, è stato l’avvocato, Stefano Michelangelo.

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