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SULMONA – La variante  Omicron fa ufficialmente la sua comparsa anche in Centro Abruzzo. Come del resto era prevedibile. L’Istituto Zooprofilattico di Teramo ha infatti sequenziato parte dei campioni positivi e ha accertato ben 29 casi di variante Omicron distribuiti su tutta l’area peligno-sangrina, con prevalenza su Sulmona e Roccaraso, su un totale di 142 registrati in provincia dell’Aquila. Il Centro Abruzzo, in termini percentuali, è la zona meno colpita da Omicron su scala provinciale. Mentre sulla prevalenza della nuova variante in Abruzzo non ci sono dubbi. La prevalenza, infatti, raggiunge il 78,3%, mentre la Delta è al 21,7%. La stima emerge dall’ultima ‘flash survey’ condotta lo scorso 3 gennaio dall’Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali. Su 125 casi sequenziati dalle strutture abruzzesi, 90 sono riconducibili a Omicron e 25 a Delta. Nel complesso sono 198 i campioni riconducibili alla variante Omicron, sequenziati a partire dal 13 dicembre 2021: 142 fanno riferimento a positivi della provincia dell’Aquila, 44 del Teramano, dieci del Chietino e due del Pescarese. Sono invece 3.613 i campioni riconducibili alla variante Delta, sequenziati a partire dal 2 maggio 2021. “Era inevitabile ma non dobbiamo drammatizzare”- interviene Enrico Giansante, Direttore Uoc Siesp della provincia dell’Aquila- “soprattutto sui soggetti vaccinati la variante sta colpendo maggiormente le vie orali, senza produrre grandi danni. Basta dare un’occhiata ai ricoveri. Ne abbiamo 78 in area medica su tutto il territorio provinciale di cui 4 in terapia intensiva”. Nulla in confronto allo scorso anno di questi tempi con il triplo dei posti letto occupati. (a.d’.a.)

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