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La Asl 01 rende noto che entro le prossime 48 ore 18 pazienti covid  saranno trasferiti dall’ospedale di Avezzano a quello di Tagliacozzo così da dare una boccata di ossigeno al nosocomio avezzanese.

“L’imminente trasferimento dei malati covid da Avezzano a Tagliacozzo si accompagna peraltro a una serie di misure importanti tra cui l’istituzione di percorsi separati e distinti sporco/pulito per evitare che malati colpiti dal virus possano venire in contatto con altri pazienti – spiega in una nota la Asl – All’ospedale di Tagliacozzo, inoltre, sono state potenziate le operazione di pulizia e sanificazione dei locali e attuati scrupolosamente i protocolli per la protezione degli operatori sanitari tanto che dal 19 novembre (data di attivazione del reparto covid) ad oggi non ci sono stati contagi tra il personale che vi opera. È stata posta attenzione alla qualità alberghiera (ogni stanza è dotata di bagno) e arricchite le prestazioni con l’assunzione di fisioterapisti per accelerare il recupero delle funzioni motorie e respiratorie dei degenti e ridurre così i tempi di ricovero, assicurando una costante disponibilità di posti letto. In questa ottica va segnalata anche l’assistenza assicurata a pazienti ultranovantenni, supportati con le necessarie figure professionali. L’ospedale di Tagliacozzo, oltre a fronteggiare l’emergenza covid e ad alleggerire l’impatto dei ricoveri su Avezzano, accoglie pazienti con altre patologie provenienti da altre regioni. L’ultimo caso riguarda una donna che era stata operata al cuore a San Giovanni Rotondo e che è stata trasferita  nel presidio marsicano per il recupero delle funzionalità”.

Intanto, i sindaci della Marsica scrivono una lettera rivolta al personale sanitario della provincia dell’Aquila per protestare contro i provvedimenti firmati dal direttore generale Testa, dalla direttrice sanitaria Cicogna e dal direttore amministrativo Di Rocco: “Medici, infermieri e operatori socio sanitari non si lascino intimidire dai dictat della dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale e levino il capo in un sussulto di dignità, ne hanno ben donde per l’immane ed encomiabile sforzo compiuto in questi mesi per fronteggiare la seconda ondata della pandemia che si è accanita con violenza in questa plaga marsicana. Una disorganizzazione totale; morti fuori il pronto soccorso in attesa di essere ricoverati, reparti lager nel presidio ospedaliero di Avezzano, ritardi, implosione del sistema dei tamponi e del tracciamento delle positività, promesse di assunzioni e di implementazione dei posti letto disattese, la pantomima delle cliniche private e a fronte di questo disastro la Dirigenza Asl cosa fa? Invece di correre ai ripari, dispone indagini per scoprire e punire chi ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente la situazione interna all’ospedale, minaccia di denunce giornalisti e teste di informazione, impone il silenzio a tutti i dipendenti pena ritorsioni e punizioni disciplinari!  I medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario devono sapere che i cittadini e noi sindaci siamo dalla loro parte! Che la dignità delle loro persone e del loro lavoro va tutelata contro ogni sopruso! È per questo che li invitiamo ad uscire allo scoperto, a levare alta la testa e a far valere i loro diritti di cittadini e lavoratori liberi, coscienti di operare in uno stato democratico con una insigne tradizione di civiltà e rispetto. Bisogna tra l’altro che il Governo regionale prenda ora seriamente in considerazione che la situazione sanitaria nell’intera provincia di L’Aquila è allo sfascio totale e che, mentre ancora piangiamo i nostri morti e cerchiamo di curare al meglio le centinaia di persone colpite dal virus e da altre patologie, si prospetta tra qualche settimana una terza ondata di contagi che si prevede essere ancor più violenta. Medici e personale sanitario hanno bisogno subito di aiuti e di rinforzare gli organici che prestano servizio in turni estenuanti presso le strutture ospedaliere, hanno bisogno di presidi per la protezione personale, hanno bisogno di serenità e di un coordinamento serio ed efficiente. Bisogna fare presto! Bisogna intervenire ora con un atto di responsabilità e rimediare quanto non fatto fino ad oggi in previsione della terza ondata prevista tra fine gennaio e inizi di febbraio!”, concludono i sindaci.

 

 

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